Giuliano Pisapia, presentando a Bruxelles le sue Officine delle idee, rompe ogni indugio e fissa nel primo luglio, a Roma, la data per un “grande incontro nazionale aperto a tutti i soggetti interessati” all’unità a sinistra. Insomma, l’ex sindaco di Milano, pare abbandonare l’obbiettivo di ritagliarsi un ruolo di federatore tra la sinistra e il Pd, una sorte di nuovo Prodi, scegliendo invece di dare il suo contributo convinto al processo di unità delle forze di sinistra. Una decisione subito apprezzata da Pierluigi Bersani, che esulta: “Bene Giuliano, l’1 luglio io ci sarò e saremo in tanti”. Punzecchiato da Massimo D’Alema che stamane su Repubblica lo esortava “a non mettere veti”, Pisapia esclude sul nascere ogni eventuale dissapore aprendo senza remore all’ex premier: “Non ho pregiudizi di nessun tipo, tantomeno personali, dialogo con tutti – ha aggiunto – e sono aperto a chiunque voglia condividere un programma comune”. Pisapia si rende conto che la legislatura potrebbe essere interrotta anticipatamente e che non è il momento di perdere altro tempo. “Questa accelerazione nella competizione elettorale – ha sottolineato – ci farà assumere una responsabilità in più e cioè quella di aggregare tutte le forze politiche sociali presenti nel paese, che negli ultimi anni non sono andate a votare o hanno votato turandosi il naso, dando loro la prospettiva di un nuovo e rinnovato centrosinistra. Per questo lanciamo per il primo luglio a Roma un grande incontro nazionale aperto a tutti i soggetti interessati a dar vita a un nuovo centrosinistra. Costruiremo un nuovo progetto politico che si candida a governare il Paese”. Una mossa attesa e fortemente auspicata da tempo soprattutto dal Mdp: “Per me – ha osservato sempre oggi Roberto Speranza su La Stampa – Pisapia è una risorsa straordinaria. Non lo voglio tirare per la giacca, sta facendo le sue valutazioni, ma l’auspicio è che si possa fare un pezzo di strada insieme”. Ma anche la minoranza interna del Pd, uscita malconcia dalla direzione di ieri, guarda con interesse al leader di Campo Progressista: “La battaglia per costruire il centrosinistra – ha sottolineato Andrea Orlando – non si rivolge solo ai nostri militanti ma alla società italiana e alle forze che condividono questa posizione. E in questo mi rivolgo anche a Pisapia”.
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