Fassino dentro, Madia fuori: impazza il toto-nomine del governo Gentiloni
Top

Fassino dentro, Madia fuori: impazza il toto-nomine del governo Gentiloni

Mentre il ministro degli Esteri si appresta a ricevere l'incarico si parla di un governo con molte facce vecchie

Fassino e Marianna Madia
Fassino e Marianna Madia
Preroll

globalist Modifica articolo

11 Dicembre 2016 - 12.09


ATF

Governo Gentiloni. Ma stando ai rumors potrebbe trattarsi a tutti gli effetti di un Renzi-bis con qualche faccia diversa – a cominciare dal premier – ma molta continuità.
Nel nuovo governo infatto saranno moltissime le riconferme dei ministri del governo Renzi. L’unica casella di peso che dovrebbe essere sostituita sarà quella del ministero degli Esteri se Paolo Gentiloni diventerà premier. Al suo posto, l’ex sindaco di Torino Piero Fassino, anche se salgono le quotazioni di Carlo Calenda (allo Sviluppo Economico sotto Renzi). I ministri in bilico potrebbero essere quello del Lavoro Giuliano Poletti e quello dell’Istruzione Stefania Giannini. Dubbi sul reincarico a Marianna Madia alla Pubblica Amministrazione, mentre è inamovibile il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.
Anche il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia potrebbe dunque “saltare”, data la parziale bocciatura della sua riforma da parte della Consulta: sarà forse sostituita dallo stesso Fassino, qualora rinunciasse al ministero degli Esteri, ma non ci sono conferme in proposito.
Dovrebbero essere confermati nelle stesse caselle anche Dario Franceschini come ministro della Cultura, Maurizio Martina all’Agricoltura, Andrea Orlando alla Giustizia e Roberta Pinotti alla Difesa. Anche la compagine di Ncd al governo dovrebbe restare in sella con i suoi tre ministri, Angelino Alfano, Beatrice Lorenzin ed Enrico Costa. Resterà probabilmente Luca Lotti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, anche se gli è stato offerto il ministero dello Sviluppo Economico.
In dubbio Giuliano Poletti e Stefania Giannini, che nel frattempo è passata da Scelta Civica al Pd. Anche per motivi di correnti interne al Partito democratico, al posto di Giannini potrebbe essere promossa la responsabile Scuola del Pd Francesca Puglisi, mentre al Lavoro potrebbe andare il vice ministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova. Al posto di quest’ultima, ci potrebbe essere anche Tommaso Nannicini, attuale sottosegretario alla presidenza e promotore del Jobs Act.
Confermate la titolare delle Riforme Maria Elena Boschi, e per quanto riguarda l’Ambiente è in lizza Ermete Realacci (presidente onorario di Legambiente) e deputato dal 2001 (ora nel Pd). Ai Rapporti col Parlamento andrà probabilmente Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera. Vi sono, in ultimo, alcune indiscrezioni su un possibile incarico a Gianni Cuperlo (minoranza Pd).

Leggi anche:  Renzi polemico: "Con la linea Schlein si vince, in Liguria con la linea Travaglio si perde"
Native

Articoli correlati