Demagogia, populismo, celodurismo in salsa lepenista più che padana. Ed ecco l’ultima sparata del segretario leghista: “Cinque stecche non mi mettono paura, dopo i campi rom con la ruspa abbatteremo i centri sociali. Andate a farvi le canne da qualche altra parte”.
Matteo Salvini ha risposto così dal palco di piazza della Repubblica, a Battipaglia, a un gruppo di giovani che lo contestava durante un comizio per il candidato sindaco Marchetta. “Significa che stiamo dando fastidio a qualcuno. Ma forse voi non avete i problemi della legge Fornero. Se andremo al potere noi aboliremo questa legge infame”.
Il comizio è arrivato dopo una giornata di tensione: contestazioni, fischi, escrementi lasciati durante la notte sul palco.
L’area antagonista aveva fatto sapere da tempo di volersi mobilitare, e quindi a vigilare sulla manifestazione di piazza della Repubblica c’eraun ingente schieramento di polizia e carabinieri. Prima dell’arrivo dei politici è stato necessario ripulire il palco.
Salvini, giunto in anticipo rispetto al previsto, è stato accolto anche da pochi applausi dei sostenitori di Marchetta: una signora di nome Anna ha voluto farsi fotografare con il leader della Lega reggendo un cartello con la scritta “Salvini mitico”.
Una minoranza. Molti non dimenticano la Lega padana che raccoglieva voti soffiando sull’intolleranza contro i napoletani. E molti non gradiscono il volto italiano del lepenismo interpretato da Salvini.
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