“Trump è in testa ai sondaggi, viene votato dagli americani e non mi pare che gli americani siano un popolo di nazifascisti che votano un nazista. Sono queste etichette che fanno parte del passato e non fanno capire cosa sta succedendo”. Così Roberto Maroni, presidente della Lombardia ed ex leader della Lega, interpellato sull’incontro fra Matteo Salvini e Donald Trump a Filadelfia. Secondo Maroni, che ha parlato a margine di una visita all’ospedale Nigurda, “bisogna togliersi le fette di salame dagli occhi e guardare con grande attenzione cosa sta avvenendo, perché questo si chiama democrazia”. E, ha concluso, proposte come quella di Trump “sono il futuro”.
Maroni ha fatto lo stesso discorso commentando l’affermazione del candidato della Fpo, partito alleato della Lega in Europa, al primo turno delle presidenziali in Austria. “Come noi in Lombardia siamo più avanti rispetto a Roma, così l’Austria è più avanti rispetto all’Europa – ha detto -. Se il popolo austriaco, non un esaltato di turno, ha votato così, cancellando i partiti tradizionali, vuol dire che c’è qualcosa che si muove e che non è compreso dalla politica europea”. “Sono preoccupato di questo, che non si riesce a capire che cosa sta succedendo in Austria, della vittoria della destra”, ha osservato Maroni, concludendo con la convinzione che “il mondo sta cambiando cosi velocemente che la politica europea è rimasta indietro e rischia di essere spazzata se non capisce che cosa sta succedendo in Austria”
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