Nessuno vuole più Bertolaso ma lui insiste: non mi ritiro
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Nessuno vuole più Bertolaso ma lui insiste: non mi ritiro

L'ex protezione civile in conferenza con Rotondi di Rivoluzione cristiana. 'Forza Italia è con me, a giugno decideranno i cittadini'. Ma Berlusconi ancora non ha deciso. <br>

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21 Aprile 2016 - 17.37


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Centrodestra nel caos. Quello vero. Perché finora si erano solo allenati con 4 candidati e poche idee chiare. Adesso fanno sul serio e non ne vogliono proprio sapere di mettersi d’accordo.

La biglia impazzita sembra essere a tutti gli effetti l’outsider Guido Bertolaso che a dispetto di tutti i sondaggi che lo vedono con percentuali bassissime, inferiori anche a quelle raccolte da Alfio Marchini non fa un passo indietro:
“Berlusconi mi ha chiesto il grande sacrificio di andare avanti e cercare di fare il sindaco di questa città per risolvere una serie di situazioni complicate”. Così Bertolaso nel corso di una conferenza stampa alla Camera .

La conferenza stampa a Montecitorio. “Per l’ennesima volta ripeto che io vado avanti. Il mio obiettivo è il 5 di giugno. I romani il 5 giugno decideranno chi deve essere il sindaco di Roma”. Guido Bertolaso non molla e lo ribadisce nel corso di una conferenza stampa. “La riunione di Forza Italia ha rinnovato l’appoggio al candidato di Forza Italia” e “dato mandato a Berlusconi di verificare” se con gli altri candidati di centrodestra si può trovare una convergenza, ha spiegato.

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Il candidato sindaco di Roma di Forza Italia, Guido Bertolaso, a margine della conferenza stampa con Gianfranco Rotondi, leader di Rivoluzione Cristiana, nel rispondere a chi gli domanda cosa farà nel caso in cui Berlusconi dovesse appoggiare Giorgia Meloni ha detto: “Come mi sentirei? Che finalmente potrei tornare a fare il medico in Africa o in qualche altra parte”.

Questa mattina era stato dato mandato pieno a Silvio Berlusconi per la scelta del candidato di Forza Italia per la corsa al Campidoglio. La decisione era trapelata al termine del comitato di presidenza azzurro che si è riunito a Palazzo Grazioli.

“L’obiettivo è l’unità del centrodestra” ha spiegato Renato Brunetta lasciando la riunione. E sui tempi della decisione Paolo Romani, capogruppo di FI al Senato, ha spiegato: “Dipenderà dal calendario che fisserà Berlusconi. Fermo restando le candidature di Bertolaso e Meloni – ha poi ribadito Romani – Berlusconi ha ricevuto il mandato per incontrare tutti”.

E nell’ufficio di presidenza sarebbero emersi anche i sostenitori di Bertolaso e quelli della Meloni, con un’autentica spaccatura nel gruppo dirigente. ‘Capofilà dei sostenitori di Bertolaso sarebbe stato l’europarlamentare Antonio Tajani. A lui si aggiungerebbero Renata Polverini, Marcello Fiori, Mariarosaria Rossi, Gianfranco Micciché e Annagrazia Calabria. Contrari alla conferma della candidatura dell’ex capo della Protezione Civile sarebbero stati, invece, Giovanni Toti e Paolo Romani.

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Non sarebbero mancati attimi di tensione anche nella stesura del documento finale che poi non è stato più diramato. A quel punto si è deciso che la `palla´ dovesse tornare nelle mani del Cavaliere a cui è stato dato mandato di sentire tutti compreso Storace e Marchini (altro nome si cui una parte di Fi guarda come soluzione di compromesso) per tentare di trovare un exit strategy. L’ex premier avrebbe bollato la vicenda come “una bella gatta da pelare” sottolineando la necessità che il centrodestra sia unito ma di fatto riconoscendo che il passo indietro su Roma sia un segnale di indebolimento. Il tempo per sciogliere il `nodo´ non è molto ma la decisione potrebbe non essere presa nemmeno nella giornata di oggi.

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