Qualche giorno fa sul blog di Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio aveva scritto un post, che oggi leggiamo come un suo testamento. Per smentire il passaggio di consegne a suo figlio Davide aveva detto: “Non ci sono capi e l’unico leader riconosciuto sono i cittadini che fanno parte della comunità del M5S. Siamo – si legge ancora – una comunità che si autodetermina in Rete e gli strumenti a nostra disposizione evolvono ogni giorno”.
E ancora: “Io non mollo e continuerò a battermi insieme a milioni di italiani onesti fino al successo del Movimento che ho contribuito a fondare. Chi sperava il contrario può mettersi l’anima in pace”.
Di questi argomenti Casaleggio ha parlato anche nel corso dell’ultima riunione con i membri del direttorio e Beppe Grillo a Milano. Secondo il co-fondatore del M5s, nel 2017 si andrà a votare e per quella data il M5s dovra farsi trovare già pronto. Le tappe principali sono rappresentate dall’imminente referendum sulle trivelle, le prossime elezioni amministrative nelle grandi città e, soprattutto, il referendum sulle riforme istituzionali. Sarebbe questo il motivo per il quale i parlamentari del M5s stanno già facendo battaglia sul tema. Gli appunti indicherebbero come avvicinarsi a questi appuntamenti politici e anche alcuni aspetti relativi all’organizzazione interna.
“Questa mattina – troviamo scritto in un altro post sul blog di Beppe Grillo – è mancato Gianroberto Casaleggio, il cofondatore del Movimento 5 Stelle. Ci stringiamo tutti attorno alla famiglia. Gianroberto ha lottato fino all’ultimo”. Nel post figura anche un passaggio della lettera al Corsera: “Sono un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive”.
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