Salvini attacca ancora Mattarella: non mi pento e non mi fido di lui
Top

Salvini attacca ancora Mattarella: non mi pento e non mi fido di lui

Dopo lo scontro di ieri, il leghista torna alle armi: è un Presidente che non difende gli italiani ed il loro lavoro. E lancia la sfida: mi denunciano? Non me ne può fregar di meno.

Salvini contro Mattarella: non mi pento e non mi fido di lui
Salvini contro Mattarella: non mi pento e non mi fido di lui
Preroll

Desk2 Modifica articolo

11 Aprile 2016 - 12.49


ATF

Ancora un attacco di Salvini al Presidente della repubblica. Neanche oggi, Matteo Salvini ci pensa a deporre le armi. Dopo il duro attacco a Sergio Mattarella e le critiche ricevute dalle varie forze politiche per aver travisato le parole del Capo dello Stato, Matteo Salvini insiste e dice di non essere affatto pentito: “Il Presidente degli italiani, che tale non mi sembra – ha spiegato intervenendo alla Telefonata di Maurizio Belpietro – prima di parlare di frontiere e confini aperti dovrebbe difendere la sua gente ed il lavoro della sua gente. Non mi riconosco in lui”.

Come se nulla fosse successo, il capo del Carroccio torna sul tema dei migranti e delle frontiere e ribadisce le sue accuse al Presidente, che invece nel suo discorso si riferiva al vino (video) e al valore dell’export italiano nel settore agroalimentare: “Per me non cambia nulla – si ostina Salvini – Le frontiere e i confini ci sono, tutti li difendono, l’Italia no. Parlo anche dell’ingresso quotidiano di tonnellate e tonnellate di schifezze che arrivano dall’altra parte del mondo: riso pesce, latte, carne, arance, pomodori, che arrivano sulle tavole degli italiani mandando al disastro il lavoro dei nostri allevatori e agricoltori”.

Leggi anche:  La Lega pronta ad aprire le porte a Marco Rizzo, Borghi: "La pensiamo nella stessa maniera su tante cose..."

“Non sono assolutamente pentito, anzi – prosegue – Se certi politici facessero due passi tra la gente, parlando con un disabile che prende trecento euro al mese, quando un immigrato ne costa mille, parlando con una vittima della legge Fornero, o con un commerciante rovinato dalla riforma di settore, altro che passeggiate chiacchierone al Vinitaly. Qui c’è una politica lontana dalla vita di tutti i giorni degli italiani”.

“Io ho le spalle larghe – conclude – Se qualcuno mi denuncia non me ne può fregar di meno. Nel mio piccolo difendo i diritti e gli interessi dei cittadini italiani che potenti non sono”.

Native

Articoli correlati