Pd, scoppia il caso trivelle: si litiga sul referendum
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Pd, scoppia il caso trivelle: si litiga sul referendum

Durante la giornata sono circolate voci e smentite circa la possibilità che il partito del premier abbia deciso di consigliare l'astensione al referendum di aprile.

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17 Marzo 2016 - 19.09


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“Apprendo dal sito dell’Agcom che il Pd avrebbe assunto la posizione dell’astensione al referendum di Aprile sulle trivelle in mare. Spero che ciò non sia vero”. Lo afferma in una nota Roberto Speranza, deputato della minoranza Pd che guida Sinistra riformista. “È una posizione che non condivido affatto e che non credo possa essere compresa da una parte significativa dei nostri elettori. Al netto di una discussione di merito che sarebbe bello fare anche con chi legittimamente può pensarla diversamente mi chiedo come e dove sarebbe stata assunta questa scelta. La segreteria non si riunisce da mesi. La direzione e l’assemblea non mi risulta abbiano mai discusso di questo referendum. Si può andare avanti così?”, domanda Speranza.

Serracchiani: il referendum è inutile
“Questo referendum è inutile. Non riguarda le energie rinnovabili, non blocca le trivelle (che in Italia sono già bloccate entro le 12 miglia, normativa più dura di tutta Europa)”. Lo affermano i vicesegretari Pd Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani. “Di questo parleremo durante la direzione di lunedì, ratificando la decisione presa come vicesegretari. Chi vuole dare un segnale politico, fa politica: non spende 300 milioni del contribuente. Lunedì vedremo chi ha i numeri – a norma di Statuto – per utilizzare il simbolo del Pd”.

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Emiliano: il Pd propone astensione? Non mi risulta
“Non mi risulta che il Partito democratico abbia assunto nell’assemblea che si è svolta pochi giorni fa alcuna decisione su questo punto così importante e nevralgico per la politica energetica del Paese. Credo che si tratti di un refuso burocratico ma se non fosse così deve essere cambiato lo Statuto del Partito democratico”. Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervistato dal Tg di Tv2000 sul presunto invito all’astensione da parte del Pd al referendum in programma il 17 aprile sulla durata delle concessioni per le trivellazioni in mare. Lo rende noto la stessa emittente. “Ci deve essere un meccanismo – ha aggiunto Emiliano – nel quale la linea politica del partito viene stabilita da organismi che io non conosco e questo non può essere. Quindi lo escludo nella maniera più assoluta”. “Una posizione del partito è necessaria – ha concluso Emiliano – ma da quello che mi risulta non è stata ancora adottata. Non vorrei che anche su questo si adottasse la tecnica del ‘detto non detto’, che ha in qualche maniera inficiato la credibilità del Pd su tutta la vicenda del referendum”.

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“Mi dispiace dover dare una brutta notizia all’amico Michele Emiliano e anche a tanti esponenti della minoranza del Pd che esprimono stupore in queste ore, ma abbiamo appena finito la riunione della commissione parlamentare di Vigilanza Rai che doveva esaminare le richieste d’accesso alle tribune elettorali per il referendum contro le trivelle di domenica 17 aprile. E la brutta notizia è che il Pd ha annunciato la propria posizione di astensione al referendum”. Lo afferma Sinistra Italiana con Nicola Fratoianni. “Non si tratta quindi di equivoco o di incidente burocratico – conclude l’esponente di SI – bensì di posizione politica ufficiale”.

M5s: il Pd trivella la democrazia
“Il volto del Pd è pro trivelle, questo è evidente. Prima la minoranza vota lo sblocca Italia, poi gioca la parte dell’opposizione in alcune regioni ed infine mette la faccia sull’astensione come dimostra l’adesione formale agli spazi contro il referendum riportata dall’Agcom. Il Pd trivella la democrazia”. Così il capogruppo M5s alla Camera Michele Dell’Orco. “Stupiscono – prosegue Dell’Orco – le dichiarazioni di parlamentari della minoranza Pd oggi che si chiedono chi ha deciso l’adesione agli spazi pro astensione anche in televisione. Lo ha deciso il loro segretario, il loro padre-padrone. Se vogliono essere coerenti e votare il referendum possono farlo, non serve abbaiare in politichese senza prendere davvero posizione”.

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