“Quando mi hanno eletto segretario, dicevano che eravamo morti. In due anni siamo il primo partito del centrodestra e il terzo d’Italia. Però serve un chiarimento nel centrodestra sui contenuti. Se poi il leader non sarò io, va bene: può chiamarsi anche Pippo. Solo non vorrei che qualcuno fosse nostalgico del passato”. Lo ha detto il leader della Lega Nord Matteo Salvini in un’intervista in cui ha sottolineato che per battere Renzi c’è “bisogno di un chiarimento” con Forza Italia, “guardo ai temi internazionali, alla Turchia: temo che Fi la pensi come il governo e voglia Ankara nell’Ue. Noi no”.
Salvini reputa “fuori dal mondo” la frase di Guido Bertolaso su Giorgia Meloni: “L’Italia è piena di mamme che lavorano, mi sa che Bertolaso è fermo a qualche anno fa. Anzi, a Giorgia faccio gli auguri come mamma e candidato sindaco. Se poi vogliamo parlare seriamente di donne, si voti subito la proposta della Lega per mille nuovi asili nido. Renzi ci sta?”. “Mi ha stancato la vecchia politica degli equilibrismi. E’ più semplice: per me è meglio Meloni”, sottolinea. “Se si dovesse convincere, per me il candidato è lei”. “Per me Roma è una questione locale. Se qualcuno vuole farne un dramma nazionale, faccia pure, ma mica giochiamo a Risiko. Sul listone vedremo nel 2017, dobbiamo ancora decidere cosa fare la prossima settimana”.
Troppo estremista un centrodestra guidato da Salvini? “Faccio notare il voto in Germania, ma anche quello in Austria, Francia”, dice. “Faccio notare come votano i cittadini dell’Ue, con un’idea chiara sull’immigrazione e sul resto”. L’eventualità di un sostegno al Movimento 5 Stelle al ballottaggio di Roma e Torino? “Leggo anche che dirò sì al referendum sulle trivellazioni per un accordo con Grillo: balle, dico sì per l’ecosistema. Ho solo detto che se si trovassero al ballottaggio contro i renziani, li voterei perché Renzi è un disastro”.
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