Sicilia: quello strano ribaltone politico di Capaci

Un ribaltone politico che è finito oggetto di una indagine dei carabinieri. Il sindaco del Pd si allea con l’opposizione, i militari sentono l’ex vice sindaco.

Sebastiano Napoli
Sebastiano Napoli
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11 Marzo 2016 - 14.31


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Un ribaltone politico che è finito oggetto di una indagine dei carabinieri. Accade a Capaci, in Sicilia. A raccontarla, su “[url”AlqamaH”]http://www.alqamah.it/[/url]” è il giornalista trapanese Rino Giacalone, in prima linea nelle inchieste su mafia e malaffare. A Capaci, ieri, il sindaco del Pd Sebastiano Napoli, tre giorni dopo dopo avere azzerato la giunta, ha costituito una nuova amministrazione dove, nella sostanza, a perdere la poltrona è stato il vice sindaco Roberto Tarallo. In amministrazione è entrato un consigliere dell’opposizione che non è stata mai tenera con Napoli, vice sindaco e assessore è stato nominato Michele Guastella che con il consigliere Salvatore Luna è stato artefice, in questi anni di sindacatura di Napoli, di diversi pesanti attacchi all’amministrazione. Attacchi che, alla fine, sembrano aver piegato il sindaco, che ha deciso di fare il sospetto ribaltone. Mandata all’opposizione la maggioranza che lo aveva sostenuto, fatta entrare nella stanza dei bottoni quella che oggi è oramai l’ex opposizione. E ieri sera la seduta consiliare a Capaci era incandescente. “Ad ascoltare diversi interventi – ricostruisce Rino Giacalone – è sembrato che dietro le quinte si possa nascondere qualcosa di parecchio losco, come se il sindaco Napoli sia stato costretto ad allearsi con Luna…il consigliere Luna sembra essere stato il regista dell’operazione politica…”.

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Ad avvalorare la tesi che dietro il ribaltone possa esserci un oscuro scenario, due circostanze. La prima, che in alcuni interventi si è fatto riferimento a possibili “ricatti” in corso. E alla parola “ricatti” gli investigatori hanno deciso di entrare in azione. Nella notte, infatti, i carabinieri di Capaci hanno sentito per diverse ore l’ex vice sindaco Tarallo. Nessuna indiscrezione, tranne la conferma che i carabinieri hanno aperto una indagine, anzi potrebbe anche essere che una inchiesta era stata già avviata, ricostruisce l’articolo di Giacalone. L’amministrazione comunale di Capaci da tempo è sotto osservazione. Se affari poco puliti sono stati compiuti, o solo pensati ed avviati, i presunti responsabili hanno avuto faccia tosta, pensando di poterli compiere “sotto al naso dei carabinieri”.

A Capaci, infatti, a sede del Consiglio comunale si trova nello stesso edificio del comando della stazione dei carabinieri. E i militari “condomini”non hanno perduto mai occasione di seguire i lavori consiliari, prendendo appunti di passaggi apparsi strani, anche per le parole grosse sentite in questo o quel dibattito. Come la parola “ricatto”. Così è stato ieri sera, con l’invito dei carabinieri all’ex vice sindaco ad attraversare l’atrio che divide la sede del Consiglio dal comando dei carabinieri. Per essere sentito come persona informata dei fatti – dice l’articolo di AlqamaH – E Tarallo dagli uffici dell’Arma è uscito a notte fonda.

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