Le reazioni alla norma contro gli ex sindaci. Il no alle primarie per gli ex sindaci rischia di essere, secondo Nico Stumpo “una decurtazione delle libertà personali. Servono soluzioni politiche non raggiri burocratici”. Roberto Speranza: “I problemi politici si affrontano con la politica, non cambiando le regole”.
Anche Miguel Gotor è critico “agevolerebbe la nascita di una lista civica da lui guidata (e il discorso potrebbe valere anche per Roma con Marino) che condannerebbe il partito a una assai probabile sconfitta. Il Pd – sottolinea Gotor – deve uscire dal suo splendido isolamento, cui lo ha condotto il progetto “partito della Nazione”, che significa impegnarsi con umiltà a ricostruire ovunque il centrosinistra, definire con generosità un impianto civico libero e aperto, di cui le primarie sono il primo ineludibile passaggio, e rinunciare a imporre dall’alto inutili regolamenti destinati a rivelarsi un autogol”.
La replica di Antonio Bassolino, già in tour elettorale “Se si voleva cambiare le regole bisognava farlo prima, non ora che il treno è già partito. Renzi stesso è figlio delle primarie, sottolinea ancora Bassolino. Bersani, segretario in carica fu un signore a fissare regole che hanno consentito a Renzi di candidarsi e vincere”.
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