Borsellino, commemorazione e polemiche a 23 anni dalla strage

Incerta presenza di Crocetta alla commemorazione di Borsellino, mentre la procura continua la smentita sulle intercettazioni.

Borsellino, commemorazione e polemiche a 23 anni dalla strage
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18 Luglio 2015 - 12.55


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Non è ben chiaro il testo dell’sms inviato da Rita, la sorella di Paolo Borsellino a Rosario Crocetta, governatore della Sicilia. Poche righe, essenziali per far capire a Crocetta di non prensetarsi alla commemorazione del 23/o anniversario del magistrato ucciso da Cosa Nostra. Non è chiara neanche la risposta del governatore della Sicilia. Crocetta è arrivato a un passo dalle dimissioni per la pubblicazione sull’Espresso di un’intercettazione choc in cui il suo interlocutore, il medico Tutino, diceva, riferendosi all’ex assessore Lucia Borsellino, di dover fare “la fine del padre”. Malgrado la smentita dei pm del capoluogo, tornati a ribadire che della conversazione nelle inchieste della Procura non c’è traccia, il direttore dell’Espresso ha di nuovo confermato l’esistenza della telefonata.

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In seguito alle roventi polemiche degli ultimi giorni, scatenate dalla pubblicazione dell’intercettazione, Crocetta ha deciso bene di ritirarsi nella sua casa di Castel di Tusa, sul litorale tra Palermo e Messina. Non si sa se il governatore della Sicilia parteciperà alle cerimonie di commemorazione del magistrato ucciso dalla mafia, alle quali saranno presenti il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e i ministri Orlando e Alfano. Meno duro della sorella Rira, Salvatore Borsellino che parla il giorno dopo la clamorosa smentita dei magistrati. “Rita gli ha scritto dopo che si sono diffuse le prime notizie che davano per certa l’intercettazione che riguarda Crocetta. Inizialmente io pensavo lo stesso. Ora però preferisco sospendere il giudizio. Se le intercettazioni fossero in realtà una macchina del fango sarebbe un atto di sciacallaggio, aspetto che sia la magistratura a fare chiarezza. Ma in questo momento ancora incerto Crocetta farebbe bene a evitare di presentarsi”.

Sicuramente non saranno presenti i figli di Borsellino. Manfredi andrà, per dovere d’ufficio, solo alla cerimonia con il questore ma non a quella con le autorità, mentre Lucia e Fiammetta sono invece a Pantelleria, dove ricorderanno il padre in forma privata. Se i politici continuano a discutere della presunta telefonata tra Tutino, ai domiciliari per truffa, e il governatore, la Procura torna a negarne l’esistenza. E lo fa con più forza di ieri. A parlare è ancora una volta il capo dei pm Francesco Lo Voi che, dopo la pubblicazione della notizia, aveva fatto controllare capillarmente tutti gli atti d’indagine. “Ribadisco quanto contenuto nel comunicato stampa di ieri. – dice – L’intercettazione tra il dottor Tutino e il presidente Crocetta, di cui riferisce la stampa, non è agli atti di alcun procedimento di questo ufficio e neanche tra quelle registrate dal Nas”. Ciò significa che la telefonata choc non solo non è nell’inchiesta sulla truffa per cui il medico si trova ai domiciliari, ma neppure nelle altre indagini che i magistrati stanno conducendo a carico di Tutino e della sua gestione del reparto di chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale Villa Sofia.
L’intervento del procuratore è stato apprezzato dall’ex pm Antonio Ingroia, arrivato a dire che la smentita della Procura per lui è Vangelo. Fermo sulla sua posizione il settimanale L’Espresso che, finora ha continuato a ribadire l’esistenza della telefonata sostenendo che i giornalisti autori dell’articolo hanno ascoltato l’intercettazione. Il direttore de L’Espresso, Luigi Vicinanza: “quella telefonata, orrenda, imbarazzante, esiste. Purtroppo. ‘L’Espresso’ non ha inventato nulla, non ha aggiunto nulla e non ha nascosto nulla. Ha avuto una notizia, l’ha verificata e l’ha pubblicata”. Il legale di Crocetta, l’avvocato Vincenzo Lo Re, proprio non gradisce la posizione de L’Espresso: “Stiamo valutando tutte le azioni legali opportune e necessarie a tutelare l’onorabilità del presidente Crocetta e a risarcirlo del danno morale subito”

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Intanto la regione Sicilia guidata da Rosario Crocetta, che si era autosospeso, resta in bilico. La direzione regionale del Pd ha deciso, per il momento, di fare quadrato attorno al Governatore e di andare avanti. Anche se il segretario Fausto Raciti non nasconde le difficoltà per la situazione: “Siamo aperti a tutti gli scenari”.

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