A Gasparri va di traverso il No: Varoufakis è come Checco Zalone
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A Gasparri va di traverso il No: Varoufakis è come Checco Zalone

All'ex missino non è andata giù la vittoria di Tsipras: Non possiamo pagare noi le baby pensioni di sfaccendati di altri paesi.

A Gasparri va di traverso il No: Varoufakis è come Checco Zalone
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5 Luglio 2015 - 22.26


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Gasparri chi era costui? Un giorno si dirà così, ma nel frattempo il senatore ex saluti romani, ex missino, ex finiano e ora devoto berlusconiano se la gioca con Giovanardi e Santanché a chi la spara più grossa.

Così il nostro dopo aver denunciato (informatissimo dal salotto di casa su quanto accadeva in Grecia, isole comprese) possibili brogli organizzati da Tsipras e dai comunisti, a vittoria del No ha sclerato e si è lasciato andare a una dichiarazione degna della sua fama:
“La credibilità del referendum greco è quella che è. L’esito non cambia nulla. Non può pagare l’Italia l’Iva del barcaiolo greco pari alla metà dell’Iva del barcaiolo italiano. Né possiamo pagare noi le baby pensioni di sfaccendati di altri paesi. Se gli ottusi di Bruxelles e Berlino avessero dato ascolto anni fa a Berlusconi avremmo chiuso prima la vertenza, con costi più bassi e senza un governo barzelletta ad Atene”.

“Il futuro dell’Europa – ha aggiunto Gasparri – non lo può dettare la Merkel ma nemmeno il sosia di Checco Zalone che afferma di essere ministro greco. Vale più il nostro attore al botteghino che un Varoufakis a un tavolo di trattativa”.

“L’Europa va rifondata ma senza imbroglioni in circolazione. Patetici in questo contesto alcuni italici figuranti simili a quei turisti felici di farsi fotografare davanti al relitto della Concordia quando giaceva al Giglio”.

Certo, se uno pensa che lo stipendio di Gasparri lo pagano i cittadini italiani…

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