Expo in ritardo, Renzi: ce la faremo correndo

L'Expo di Milano per il Premier è la sfida del 2015 per il nostro paese: la vinceremo.

Expo in ritardo, Renzi: ce la faremo correndo
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13 Marzo 2015 - 12.17


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Il premier Matteo Renzi ha visitato in mattinata il cantiere di Expo a Milano. “Ce la faremo – ha detto – correndo un po’ alla fine, come è nel nostro Dna”. Il premier si è detto certo che “alla fine venderemo 10 milioni di biglietti”.

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“Nessuna famiglia italiana – ha detto Renzi – non verrà ad Expo”. Il premier ha parlato di 3 milioni di biglietti già venduti nel nostro Paese e che “alla fine saranno più di 10 milioni”. Secondo il presidente del Consiglio, se Expo “è come in passato luogo dello scandalo, la gente ha paura, ma visto che è una pagina chiusa, questa è una partita che non riguarda solo Milano e la Lombardia ma riguarda l’Italia”.

“Ce la faremo, come è nel nostro Dna, correndo un po’ alla fine”: così ha detto Matteo Renzi nel cantiere dell’Expo dove ha visto i progressi dei lavori da agosto. “Rivederlo dopo sei mesi – ha aggiunto – è un tuffo al cuore”. “Questo è il rush finale e facciamo vedere di cosa è capace l’Italia” ha detto ringraziando gli addetti e le imprese che stanno lavorando al cantiere di Expo, che sta diventando “sempre più bello”. Anzi, secondo il presidente, l’ esposizione “è una cattedrale laica”. E lui ha rivendicato di averci messo la faccia nel momento in cui, in mezzo agli scandali, c’era chi gli suggeriva di prendere le distanze.

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L’Expo di Milano ”è la sfida del 2015 per il nostro paese: la vinceremo”. Con l’occasione dell’Expo “dobbiamo presentare l’Italia come terra che non ha solo un passato ma anche un futuro. E’ una sfida meravigliosa”. “Quando l’Italia – ha aggiunto – rema tutta dalla stessa parte i sogni si realizzano”.

Il premier Matteo Renzi ha paragonato gli operai di Expo ai costruttori delle cattedrali medioevali ma ha aggiunto che “dopo questo non finisce tutto perché finalmente l’economia italiana sta ripartendo e potremo reinvestire in infrastrutture” anche grazie “alle nuove tecnologie”.

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