Rotto il patto del Nazareno. Pd: meglio così
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Rotto il patto del Nazareno. Pd: meglio così

L'esponente di Fi: "Renzi sereno sui numeri? Io non lo sarei". La replica della Serracchiani: Forza Italia è nel caos.

Rotto il patto del Nazareno. Pd: meglio così
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4 Febbraio 2015 - 15.03


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Forza Italia nella bufera. Finita la battaglia per l’elezione di Sergio Mattarella al Quirinale, con una evidente schiaccainte vittoria di Renzi e una debacle di Berlusconi, è scontro tra Fi e Pd sul ‘Patto del Nazareno’ che gli azzurri definiscono “morto”. “Il patto del Nazareno così come lo avevamo interpretato fino ad oggi noi lo riteniamo rotto”, lo dice Giovanni Toti. “Il cammino delle riforme il governo ha già detto con grande chiarezza che proseguirà – ha spiegato Toti – noi non ci sentiamo legati a condividere un percorso nel suo totale perché quel totale prevedeva un presupposto fondamentale che era: sulle istituzioni si sceglie insieme e dunque anche sul capo dello Stato”. Nel frattempo resta alta la tensione dentro Forza Italia con Raffaele Fitto che va all’attacco e ribadisce la richiesta dell’azzeramento di tutte le cariche.

Ministro Boschi. “Noi andiamo avanti sulle riforme: la prossima settimana si voterà da martedì a sabato”, ha detto Maria Elena Boschi. Allo stop di Forza Italia al patto del Nazareno, il ministro delle Riforme replica: “Abbiamo una maggioranza ampia alla Camera.

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“Se il patto del Nazareno è finito, meglio così. La strada delle riforme sarà più semplice. Arrivare al 2018 senza Brunetta e Berlusconi per noi è molto meglio”, ha replicato in una nota Debora Serracchiani, vice segretario del Pd.

Renzi. “Porteremo a casa le riforme. Gli italiani con il referendum avranno l’ultima parola. E vedremo se sceglieranno noi o chi non vuole cambiare mai”. A scriverlo su Twitter oggi il presidente del Consiglio con riferimento alla riforma costituzionale del Senato e del titolo V.

Renzi starebbe, tra l’altro, pensando ad allargare il Ministero degli Affari Regionali per trasformarlo in Ministero del Mezzogiorno, che abbia anche la gestione dei fondi europei.

A guidarlo, a quanto ha fatto intendere ieri il presidente del consiglio a Porta a Porta, sarebbe un’altra donna dopo le dimissioni del ministro Maria Carmela Lanzetta, “Esce una entra una”, ha detto Renzi.

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