I predecessori. Una passeggiata lungo via Nazionale , a piedi verso via dei Serpenti, l’abitazione di Giorgio Napolitano. Poi un’ora di colloquio, infine, l’abbraccio tra i due. «Ho ringraziato il Presidente Napolitano per quello che ha fatto per il Paese e lui mi ha fatto gli auguri per il mio mandato» Prima aveva chiamato anche Carlo Azeglio Ciampi.
Messa della mattina nella chiesa dei Santi Apostoli e breve passeggiata per le vie del centro di Roma: Sergio Mattarella, il nuovo Presidente della Repubblica, non ha cambiato le sue consuete abitudine, nemmeno nel suo primo giorno da Capo dello Stato. Il nuovo inquilino del Colle, eletto ieri 31 gennaio 2015 con una maggioranza di 665 voti, circondato dai fotografi, non ha rilasciato alcuna dichiarazione: al suo passaggio applausi e qualche complimento da parte dei cittadini che lo hanno incontrato per strada.
“Rivolgiamo fraterni auguri al nuovo presidente – ha detto padre Nicola Rosa durante la messa – e chiudiamo con la benedizione di San Francesco. Preghiamo affinché il Signore faccia risplendere il suo volto su ciascuno di noi, sul Paese, su chi ci Governa e su chi è chiamato ad assumere responsabilità per il bene del Paese”, ha detto padre Nicola.
Al termine della cerimonia, Mattarella si è intrattenuto con alcune suore che partecipavano alla funzione e ha anche posato per una foto con loro fuori dalla chiesa. “Pregate per me affinché io sia uno strumento per il bene del Paese”, ha detto il nuovo capo dello Stato alle religiose.
Telefonata a Ciampi. Al rientro dalla messa, il nuovo presidente della Repubblica ha telefonato al predecessore Carlo Azeglio Ciampi con il quale ha avuto una lunga ed affettuosa conversazione. “Sono grato per tutto quello che hai fatto per il Paese. Tu puoi capire bene quali siano le mie preoccupazioni”, ha detto Mattarella.
Il suo settennato al Colle è stato aperto ieri da una breve dichiarazione – “il mio pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini” -, che già ha messo in evidenza quali saranno le priorità di Mattarella: continuare con le riforme del Paese con un occhio di riguardo verso la crisi.
In attesa di sentire il primo discorso del Presidente della Repubblica, chi ha potuto parlare in queste ore con Mattarella ha confermato che ci sarà “continuità” con l’esperienza Napolitano e che il suo carattere scrupoloso e riflessivo, la sua esperienza alla Consulta, garantiranno “una grande attenzione ai principi fondamentali della carta costituzionale”. Mattarella, assicurano coloro che lo conoscono bene, non sarà un semplice notaio della Repubblica: sarà “silente ma non assente”, “agirà più con gli atti che con le parole” e leggerà di persona ogni decreto o provvedimento al suo esame. E saprà anche dire dei “no”, pure a Matteo Renzi che, con un [url”capolavoro politico”]http://www.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=68679&typeb=0&Mattarella-al-Colle-il-capolavoro-di-Renzi[/url] è riuscito a farlo eleggere al Colle al quarto scrutinio e con un’ampia maggioranza.
“Sarà un continuatore di Napolitano, è un riformista – ha sottolineato Pierluigi Castagnetti – sempre stato schierato sul versante progressista. E seppe innovare con fantasia in un momento difficilissimo con l’Italia alle prese con Tangentopoli”.
La visita alle Fosse Ardeatine, hanno spiegato i suoi collaboratori, ha il senso profondo “di un pellegrinaggio laico” di un presidente che si muoverà “nel rispetto delle religioni” e delle diversità, che lavorerà per far ritrovare unità al Paese e all’Europa. Il primo gesto di Mattarella è stato applaudito dalla comunità ebraica italiana: “L’altissimo significato simbolico del suo primo atto istituzionale, le parole a presidio dei valori fondamentali e contro ogni forma di odio, razzismo e antisemitismo pronunciate alle Fosse Ardeatine rappresentano un chiaro segnale per tutto il paese”, ha osservato il presidente Gattegna.
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