Chi si aspettava un colpo di teatro del sindaco Ignazio Marino alla Conferenza programmatica del Partito democratico, è rimasto di certo deluso. Non resta che osservare se le reazioni saranno magnanime o si scatenerà una salva di fischi. Nessuna novità, quindi, sul rimpasto della Giunta che, comunque, il Chirurgo non può più rinviare. Marino per oggi s’è limitato a schivare i pugni, a difendersi come meglio ha potuto e a ribattere. La sparata del nuovo capogruppo Pd in Campidoglio, Fabrizio Panecaldo, pare essergli scivolata addosso come l’acqua su una foca. La sintesi del discorso del primo cittadino? ‘Io voglio cambiare. I risultati vanno giudicati alla fine’. Come dire, ‘non ho nessuna intenzione di dimettermi né qualcuno mi può cacciare’. E poi si dà qualche pacca sulle spalle, come quella sull’inaugurazione della Metro C.
Una soddisfazione Marino se l’è comunque presa, di fronte a quelli del Pd che oggi, in modo palese così come nelle segrete stanze, affossano il suo operato. “In questi giorni si è parlato molto dei miei rapporti con il Pd. In questa sala (al teatro Quirino, ndr) ci sono – ed io sono orgoglioso delle loro storie – tante persone che prima hanno avuto altre tessere di altri partiti importanti”. Persone che rappresentano “un contributo essenziale. Ma io rivendico il fatto che prima della tessera Pd, non ne ho avute altre. Io sono un nativo del Pd e ne sono orgoglioso, io c’ero quando è nato il Pd con vocazione di cambiare l’Italia”.
Quindi l’appello ai presunti alleati. Ciò che ha funzionato “meno bene” va cambiato, a patto che “ognuno di noi, a partire da questa sala, dalla Giunta, dai Municipi, dai nostri straordinari presidenti di Municipi, dal Pd romano, dal Pd nazionale” faccia “la propria parte”. Poi un rimando alla netta vittoria delle ultime Amministrative. “Vorrei che noi, che ci siamo confrontati col voto dei cittadini, che abbiamo responsabilità di governo” nazionale, regionale e comunale, siamo “orgogliosi di questa fase storica. Il 2015 – ha profetizzato il sindaco – sarà un anno complesso dal punto di vista finanziario. Scegliamo allora insieme dove investire le risorse che abbiamo, ma soprattutto facciamolo uniti, uniti”.