«Ricevere sostegno da Forza Italia su alcuni provvedimenti economici non è ipotizzabile. Se ci sono singoli argomenti su cui sono d’accordo, ben venga, ma mi sembra difficile. Sulla giustizia, ad esempio, ho capito che non c’è un grande entusiasmo sul nostro piano di riforma». Così si è espresso il premier Matteo Renzi in un’intervista al direttore del Messaggero.
L’appoggio esterno di Fi, ha sottolineato il primo ministro, «non è in discussione. E peraltro questo tipo di ragionamento nega il valore civile, sociale, politico e culturale dell’operazione sulle regole, che ha un senso proprio nel momento in cui ci riconosciamo avversari politici».
Sulla riforma del Senato, il premier ha spiegato che l’abolizione sarebbe un errore, «perchè un sistema istituzionale non si disegna con la logica del gratta-e-vinci. Nel progetto del Senato c’è un’idea politica forte: la convinzione che al paese serva una Camera delle autonomie».
Quanto all’Italicum, il disegno di legge sulla legge elettorale, Matteo Renzi ha aperto alla possibilità di introdurre il voto di preferenza: «Con l’Italicum c’è un rapporto diretto tra elettore ed eletto: se non si mettono le preferenze sulla scheda ci sono solo quattro nomi, se si mettono accanto al capolista fisso poi sceglierà l’elettore chi altro vuole e penso e spero che ci possa introdurre la preferenza.
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