di Juan Pedro Quiñonero *
Marine Le Pen, madre di tre figli, divorziata due volte che ora vive come coppia di fatto con un dirigente del suo partito, ha trasformato il Fronte Nazionale (FN, estrema destra) fondato da suo padre, Jean-Marie Le Pen, nel primo partito operaio di Francia, il terzo a livello nazionale in tutte le elezioni presidenziali, legislative e municipali degli ultimi cinque anni.
Per molto tempo il FN di Jean-Marie Le Pen è stato un partito di estrema destra tradizionale, molto vincolato a tutti i gruppuscoli estremisti del suo tempo, con un carattere dichiaratamente neonazista tirato fuori in molte occasioni. Eletta come presidente del Fronte Nazionale nel congresso di Tours del 15 e 16 gennaio 2011, sua figlia ha iniziato a passo di carica a fare scelte che hanno portato subito frutti a livello politico. A partire dall’espulsione dal partito di quei dirigenti e militanti espressamente neonazisti. Senza abbandonare le tesi tradizionali della estrema destra francese (uscita dall’euro, chiusura delle frontiere, ostilità radicale verso il liberismo capitalista e via così, Marine – come la chiamano i militanti del suo partito – si è convertita in una stella politica capace di brillare da sola.
A tre mesi dalla sua elezione alla presidenza del partito, un primo sondaggio le assegnava il 23% delle intenzioni di voto alle presidenziali del 2012, facendo slittare Nicolas Sarkozy al terzo posto nelle intenzioni di voto nelle elezioni principali nel modello politico francese. Da allora si è lanciata in una difficile maratona politica. La prima volta alle municipali, la scorsa domenica, ha confermato che Marine Le Pen e il suo FN si sono affermati come terza forza politica nazionale e primo partito operaio di Francia.
Jean-Marie Le Pen aveva ottenuto 4,8 milioni di voti, il 16,86%, in occasione della sua prima volta alle presidenziali del 2002. E’ stato il risultato elettorale più positivo per il patriarca fondatore del partito. Dieci anni dopo, sua figlia Marina ha avuto 6,3 milioni di voti, il 18,3%, alle presideziali del 2012, il risultato più alto mai conseguito da un candidato o candidata dell’estrema destra nella storia politica della V Repubblica.
* Corrispondente dalla Francia del quotidiano spagnolo ABC
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