Renzi all'Ue: pagherà chi non ha mai pagato

Il premier a Bruxelles: «La ripresa economica è modesta ma è in atto». Intervenendo a margine del Consiglio europeo Renzi indica la via da perseguire contro la disoccupazione.

Renzi all'Ue: pagherà chi non ha mai pagato
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21 Marzo 2014 - 14.54


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Dopo il braccio di ferro di ieri sul rispetto dei vincoli Ue, nella sua seconda giornata brussellese il premier Matteo Renzi ha incontrato, prima dell’inizio dei lavori del vertice Ue, il presidente Ue Herman Van Rompuy. “L’Europa cambia verso”, ha detto Renzi scherzando con i cronisti al suo ingresso, entrando nel corridoio opposto a quello attraversato le volte precedenti.

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“Non mi sembra che ci sia alcun rapporto conflittuale con le istituzioni europee, abbiamo grandissima fiducia nelle istituzioni europee e un grande desiderio di investire nell’Europa che non rappresenta il nostro passato ma il nostro futuro”, ha aggiunto, in conferenza stampa a Bruxelles, sottolineando anche l’importanza del semestre europeo. “Non è vero che è un appuntamento burocratico. L’Italia ci può arrivare avendo molto da dire e da fare soltanto se prima sarà in grado di svolgere un gigantesco lavoro sulle riforme”.

La ripresa economica, ha detto ancora il Capo del governo, “è modesta, timida, ma è in atto. Tra i fattori qualificanti c’è il tema della forza dell’export, ma anche la ripresa di fiducia che è condizione dello sviluppo economico”.

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Le tasse non aumenteranno, ha assicurato poi da Bruxelles in un tweet: “No, lo vedrai. Contro l’evasione ho intenzione di combatterla anche attraverso l’innovazione digitale e l’incrocio dei dati”. E sugli stipendi d’oro ha detto: “Per una volta inizino a pagare quelli che non hanno mai pagato” e a “riscuotere i cittadini che hanno pagato la crisi per colpa di una politica miope e lontana dai bisogni dei cittadini”. “Credo che il lavoro di Cottarelli sia un buon punto di partenza su alcune cose però non sono molto convinto come l’idea di chiedere ai pensionati che guadagnano il giusto un contributo. Un conto sono le pensioni d’oro, ma se immaginiamo un intervento a pioggia sulle pensioni non sono d’accordo e non interverremo”, ha affermato Renzi sul tema “sacrifici” e spending review.

“Il fiscal compact è un impegno che il nostro Paese ha preso e come tutte le regole che ci siamo dati confermiamo l’impegno”, ha assicurato Renzi. “Il semestre che noi immaginiamo vede l’Europa sulle frontiere di innovazione, agenda digitale, climate change, che affronti questioni vere a partire dalla lotta alla disoccupazione. Un’Europa che si occupi di vincoli astratti e lontani da gente è un’Europa che sbaglia”.

Il premier trova sponda nel presidente del Parlamento Europeo Schulz, il quale si dice d’accordo con lui perché, afferma, “c’è bisogno di una filosofia e di una strategia della crescita. Se non ci sarà crescita in Italia, non ci sarà neppure in Europa e viceversa”.

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