Quote rosa: Bindi, senza accordo potrei non votare

La senatrice Pd parla di un principio non negoziabile: larghe intese solo per cambiare la legge elettorale, se non si fa il governo non ha senso.

Quote rosa: Bindi, senza accordo potrei non votare
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10 Marzo 2014 - 08.56


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Senza parità di genere, “mi riservo di non partecipare al voto”. Lo ha annunciato Rosy Bindi in una intervista al Corriere della Sera sul delicato tema delle quote rosa nella legge elettorale, in discussione oggi alla Camera. La parità, ha sottolineato ancora la parlamentare Pd, “è un principio non negoziabile e irrinunciabile”.

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Un principio così importante da non essere negoziabile, come invece vorrebbe Silvio Berlusconi, che avrebbe proposto un’apertura in cambio del Salva-Lega. “Prima si ragiona della parità e poi si riprendono gli altri argomenti” ha detto ancora la presidente della Commissione Antimafia, sottolineando che sono state accettate “larghe intese e strane maggioranze solo per cambiare la legge elettorale e il bicameralismo perfetto. Se non si fanno non ha senso la legislatura e, men che meno, ha senso il governo”.

Da correggere, per Rosi Bindi, ci sono le soglie di sbarramento e le liste bloccate e sulle possibili obiezioni di Berlusconi riflette: “come è stato disponibile a fare alcuni cambiamenti, così dovrà riflettere anche su questi aspetti. D’altronde – continua Bindi – anche noi siamo disposti a rinunciare a qualcosa per un disegno più ampio, il superamento del bicameralismo e la riforma del regionalismo. Ne va del significato stesso della legislatura e anche del futuro del governo”.

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