Lo spinoso rompicapo ucraino
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Lo spinoso rompicapo ucraino

Facile indignarsi e mostrare i muscoli. Più difficile trovare il bandolo della matassa nella giungla di cifre che si porta dietro questa aspra crisi internazionale.

Lo spinoso rompicapo ucraino
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6 Marzo 2014 - 17.22


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Solo qualche cifra. Brian Action, uno dei due fondatori di WhatsApp, ha venduto la sua azienda a Facebook per 19 miliardi di dollari. Jan Koum, l’altro iodeatore di WhatsApp, dalla vendita della sua quota ha guadagnato quasi 7 miliardi di dollari. Koum, immigrato in California appena adolescente, ha 38 anni ed è nato a Fastiv, un piccolo villaggio non lontano da Kiev. Ucraina, appunto: la terra sventurata di cui oggi tutto il mondo parla.

Per dire: Action e Koum – da soli – potrebbero salvare l’ Ucraina dal baratro della bancarotta (nel nostro 21esimo secolo si dice, più elegantemente, default).

Altre cifre: per evitare la bancarotta ( o default, se preferite) il grande Paese dell’Est Europa avrebbe bisogno quest’ anno di 15 miliardi di dollari. Proprio la cifra che Mosca aveva messo sul piatto prima che la protesta di Majdan facesse precipitare la crisi verso una complicata partita mondiale. Al di là della retorica da “guerra fredda”: chi si prende oggi l’Ucraina si deve prendere anche i suoi debiti. Che sono oggi 15 miliardi di dollari, e domani (il prossimo anno) altri 20 miliardi.

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Il Fondo monetario, alle sue condizioni, potrebbe concedere 10-12 miliardi di dollari. L’Europa – che ha già i suoi guai – non oltre 5 miliardi. Senza contare l’esposizione di 23 miliardi di dollari delle banche europee verso l’ Ucraina. Un azzardo, “adottare” un Paese che vive in recessione da quasi due anni, con una leadership incerta e inaffidabile, sotto minaccia di strangolamento energetico da parte della Russia di Putin.

Altre cifre: la minaccia di sanzioni al Cremlino da parte dell’ Occidente si è rivelata per quello che è : una “tigre di carta”. Washington si può permettere di fare la voce grossa perché l’interscambio economico con la Russia è una scheggia di appena 40 miliardi di dollari. Ma le relazioni economiche tra Mosca e i Paesi europei valgono la cifra iperbolica di 460 miliardi di dollari. E la city di Londra dorme sogni tranquilli sull’oro di Mosca: i capitali stellari che arrivano dalla terra degli oligarchi.

Facile indignarsi e mostrare i muscoli. Più difficile, molto più difficile trovare il bandolo della matassa nella giungla di cifre che si porta dietro questa aspra crisi internazionale. Come scrive sul New York Times l’analista Peter Baker, la dolorosa vicenda è un “tricky conundrum”: uno spinoso rompicapo. Forse potrebbe aiutare un appello disperato ai due golden boys di WhatsApp: il californiano Brian Action e l’ ucraino Jan Koum. Potrebbe, ma non ci scommetterei un dollaro.

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