Non c’è pace per Matteo Renzi. La sua proposta di riforma della legge elettorale ha ottenuto la maggioranza dei sì alla direzione nazionale – 111 i favorevoli, 34 gli astenuti – ma questo non ha evitato lo scoppio di uno scontro con il presidente Pd, Gianni Cuperlo. Per il presidente Pd, la proposta del segretario “non risulta ancora convincente perché non garantisce né la rappresentanza adeguata né il diritto dei cittadini di scegliere gli eletti né una ragionevole governabilità” e si spinge a parlare di profili “di dubbia costituzionalità”.
Immediata, e piccata, la replica del sindaco di Firenze, davanti all’assemblea. “Gianni, avrei voluto sentirti parlare di preferenze quando vi siete candidati senza fare le primarie – ha detto Renzi – se me lo dice Fassina che ha preso 12 mila preferenze ok, ma non chi è entrato con il listino, non è accettabile aprire il tema della preferenza in modo strumentale adesso, non lo accetto”.
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