Silvio Berlusconi non poteva perdere l’occasione di dire ancora la sua. Tanto più davanti a un pubblico più che amico, quello dei parlamentari della rinata Forza Italia in occasione del brindisi di auguri. E’ davanti a loro che il Cavaliere è tornato sui temi a lui più cari: la sua vicenda personale e giudiziaria.
Il coup d’Ètat
Lo aveva già detto dopo la condanna della Cassazione. Lo ha ripetuto al giornalista della radio francese Europe 1 venuto a intervistarlo. Berlusconi si sente vittima di un “coup d’Ètat”, spiega lui stesso “un colpo di Stato. Tranquillo, senza esercito nelle strade ma comunque un colpo di Stato”. Un tema a lui più che caro e su cui sollecita i parlamentari del suo partito a impegnarsi perché sia reso noto il più possibile. Dobbiamo comunicarlo, dice.
Subito riforma della giustizia
Torneremo al governo, si dice convinto il Cavaliere. Che però continua a puntare il dito: “Ci troviamo in una vera e propria repubblica giudiziaria. Serve subito una riforma della giustizia”, ha aggiunto il leader Fi, perché, dice, “siamo davvero al Medioevo”.
Due milioni di lettere
Per tutti gli italiani, ormai, gli invii postali di Silvio Berlusconi sono un must da vent’anni. Un’abitudine a cui non vuole rinunciare visto che ha annunciato ai suoi parlamentari che manderà “due milioni di lettere, a tutti quelli che avevano aderito a Forza Italia”. Berlusconi si è poi detto convinto della forza dei club, “la nostra arma per vincere”. Ho iniziato, ha annunciato, “a fare registrazioni per formare i difensori del voto” ha detto ancora il Cavaliere, “dobbiamo aiutare i poveri così come le vittime della mala giustizia”.
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Argomenti: silvio berlusconi