di Nuccio Fava
Non ha perso di vista nemmeno per un istante la grave condizione dell’Italia il presidente Napolitano in occasione degli auguri di Natale.
La gravità della nostra situazione è stata ripercorsa a partire dall’emergenza economica e sociale, con livelli di povertà senza precedenti, su cui si innescano inammissibili tentativi di eversione ed attacco indiscriminato alla politica ed alle istituzioni.
È un pericolo molto grave che a maggior ragione richiede allo stesso Berlusconi di abbandonare ogni atteggiamento vittimistico, smetterla di evocare golpe, mentre c’è solo una sentenza definitiva della magistratura. Per Napolitano l’uscita di Forza Italia dalla maggioranza non deve impedire la partecipazione al processo di riforme costituzionali, che richiede il contributo più ampio.
Larga parte del messaggio di Napolitano, quella più consistente, è stata rivolta al governo: indispensabile una prosecuzione sollecita della sua azione, attenta ai problemi sociali più acuti ed urgenti. Contemporaneamente restano decisive le riforme istituzionali, in primis la nuova legge elettorale. Sulla scorta delle indicazioni della Consulta è possibile dar vita ad una riforma “equilibratamente maggioritaria” che garantisca l’alternanza e la governabilità insieme alla libertà di scelta del cittadino elettore. Non si nasconde le grandi difficoltà presenti ma proprio per questo sollecita il capo dello stato un fortissimo impegno per le risposte indispensabili per l’Italia e l’Europa si attende.
Quella di Napolitano si conferma una testimonianza alta di un magistero fondamentale per il governo del Paese e per la prosecuzione più incisiva della sua azione per la crescita e la lotta alle povertà e alla disoccupazione. Ammonisce il capo dello Stato che sarebbero irresponsabili tatticismi, rinvii e manovre elettoralistiche per appuntamenti elettorali inconcepibili a così breve distanza dell’ultimo voto.
Il presidente della Repubblica ha voluto significativamente ricordare lo stallo drammatico di parlamento e partiti che lo portarono ad accettare una seconda elezione. Se una condizione analoga si ripetesse, fa capire con chiarezza Napolitano, il capo dello stato ne trarrebbe le conseguenze illustrando con trasparenza agli italiani le ragioni della sua decisione.
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