L’aula del Senato voti in modo palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi dal mandato di parlamentare. Lo ha deciso la la giunta per il Regolamento di Palazzo Madama che si è conclusa con 7 voti favorevoli e 6 contrari. Una decisione rimasta in bilico fino alla fine sin dalle 9 di questa mattina, ora di inizio della seduta. palese.
Prima del voto, il Pdl aveva proposto una nuova seduta per il 4 novembre, ma il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, ha minacciato di andare avanti ad oltranza finché non si fosse arrivati al voto. “Non c’è stato nessuno scontro con Zanda in giunta per il Regolamento. Semplicemente avevo avvertito che per domani avevo una visita medica da fare. Così avevo chiesto un breve rinvio”.
Il senatore del Pdl Francesco Nitto Palma smentisce così che ci sia stato uno scontro con il capogruppo del Pdl Luigi Zanda sulla data di nuova convocazione della giunta per il Regolamento che deve decidere su come debba essere il voto per la decadenza di Berlusconi. “Io invece avevo chiesto di biasimare la frase di Grillo secondo cui il Parlamento è come un vespasiano – aggiunge – ma nessuno ha voluto esprimersi a riguardo”.
Berluscini a Letta: “Fare chiarezza sulla legge Severino” – Il Cavaliere si appella direttamente a Letta affinché il governo intervenga per sancire una volta per tutte come la legge Severino non possa essere retroattiva. Lanciando un vero ultimatum al premier: “La delega della legge è ancora aperta, basta aggiungere una riga per dire che non è retroattiva. Letta dica sì o no”. Il caos, insomma, è generale e lo scontro è davvero a 360 gradi. A surriscaldare il clima, si spiega in ambienti della maggioranza, sarebbe stata fra l’altro l’intenzione espressa in Giunta dalla senatrice di Scelta civica Linda Lanzillotta di dichiararsi a favore del voto palese. Cosa che sposterebbe inesorabilmente l’ago della bilancia verso la trasparenza dello scrutinio.
Letta: separare la decadenza dal governo – La risposta alla richiesta di Silvio Berlusconi di dichiarare la non retroattività della legge Severino, “è contenuta nel voto di fiducia del 2 ottobre”, ha ribadito il premier Enrico Letta, intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io. “C’è bisogno ci sia separazione fra le singole vicende giudiziarie e l’azione del governo. Il Parlamento mi ha dato la fiducia con largo consenso. Il pilastro di quel discorso era che l’Italia ha bisogno di ripresa, di stabilità, e che ci sia separazione tra singole vicende giudiziarie e il destino del governo. E il Parlamento – ha sottolineato Letta – ha dato larga fiducia a quel discorso”.
Ribadita dunque la linea di palazzo Chigi che vuole mantenere su binari separati la vita del governo e le vicende personali di Silvio Berlusconi. Linea condivisa, almeno sinora, dall’ala governativa del Pdl ma fortemente osteggiata dai cosiddetti “falchi”. I tempi del voto sulla decadenza “saranno quelli determinati dalle maggioranze politiche – ha detto il senatore Francesco Nitto Palma -, ma poi sia chiaro chi mina la stabilità. Se sarà un voto politico, nessuno si lamenti delle conseguenze”.
La giunta per il regolamento del Senato si starebbe intanto orientando per il voto palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare. La senatrice Linda Lanzillotta avrebbe infatti confermato il suo sì allo scrutinio palese e pertanto la decisione dovrebbe andare in questo senso.
Nitto Palma, su voto segreto sono pessimista – “Sulle decisioni che prenderà la giunta del Regolamento del Senato sul voto segreto o palese non nutro un grande ottimismo”. Lo ha detto Francesco Nitto Palma. “È evidente – ha aggiunto il senatore del Pdl – che la giunta sta procedendo come se fosse un atleta dei cento metri. Nella giunta valgono le stesse regole della maggioranza politica che ci sono in Parlamento”. Il senatore ha accusato il presidente del Senato Pietro Grasso di “aver favorito una forsennata accelerazione dell’intera vicenda”.
Casini, Grasso si assuma le sue responsabilità – “Il presidente del Senato Pietro Grasso si deve assumere la responsabilità di scegliere sulla vicenda del voto palese o segreto sulla decadenza di Silvio Berlusconi”. Lo ha detto Pier Ferdinando Casini intervistato da Uno Mattina.
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