“La mia coscienza mi ha imposto una scelta netta ed inequivocabile: non potevo permettere che l’addio a un criminale nazista si trasformasse in una parata revisionista. Roma non può accettare uno schiaffo alla sua storia e alla sua comunità” e “non potrà mai essere il teatro di burattini dalle teste piu’ vuote che rasate”. Queste le dure parole del sindaco della capitale, Ignazio Marino, intervenuto in Sinagoga alla cerimonia per il 70esimo anniversario del rastrellamento del ghetto ebraico.
“Quest’anno celebriamo il 16 ottobre 1943 a poche ore dalla morte di uno dei più atroci nazisti e negazionisti”, ha sottolineato il primo cittadino capitolino, annunciando che “domani, in assemblea capitolina, aggiungeremo un altro tassello a questo racconto: celebreremo per la prima volta la data del 16 ottobre come giornata simbolo del rifiuto di qualsiasi forma di violenza, a perenne monito contro ogni manifestazione di intolleranza ideologica, razziale e religiosa. Perché Roma – ha concluso – non vuole restare in silenzio”.
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