A tarda sera, a giorni di distanza dalla morte del boia delle Fosse Ardeatine, Enrich Priebke, una fonte anonima del governo ha fatto sapere: “Si sta lavorando a 360 gradi per dare soluzione al problema, in un contesto tecnico-giuridico estremamente complesso”. Traduzione in lingua italiana: non sappiamo che pesci prendere.
Eh già, perché la morte del nazista ha dimostrato il grado di approssimazione, improvvisazione e assenza di programmazione di quello che si chiama Stato, nelle sue articolazioni. Perché la morte di Priebke all’età di 100 anni sembra aver sorpreso le istituzioni come se si trattasse di un fulmine a ciel sereno. Proprio così. Chi potrebbe immaginare che una persona che raggiunge il traguardo del secolo di vita possa morire?
Del resto non raramente in passato amministrazioni locali e nazionali si sono fatte sorprendere dal freddo in inverno e dal caldo in estate. Eventi assolutamente imprevedibili, come è noto. Allora stesso modo l’imprevista morte dell’ex capitano delle Ss ha lasciato nella confusione il governo. E adesso che facciamo?
Certo, criticare è più facile che fare. Ma qualche domanda si potrebbe porre: perché qualcuno (ministero degli Interni? presidenza del Consiglio? ministero degli Esteri?) non si è posto il problema in anticipo e ha programmato un piano? Tipo: se muore Priebke che facciamo? Quali scenari possibili?
Invece no. Improvvisazione assoluta. Come quella del prefetto di Roma che ha avuto la geniale idea di mandare la “spazzatura” fuori dalla Capitale, come se un funerale fatto ad Albano fosse meno offensivo che se fatto a Roma. Del resto sono di Albano, quindi cittadini di serie B. Giusto?
Certo magari una decisione ponderata e non improvvisata avrebbe potuto tenere in conto che Albano ha i suoi martiri morti alle Fosse Ardeatine; avrebbe potuto tenere in conto il fatto che in quel luogo c’è un covo di quella teppaglia negazionista che ha giocato in casa quando si è trattato di lasciarsi andare a provocazioni. Invece i dilettanti sono andati allo sbaraglio.
Così il caso “estremamente complesso” della inattesa morte di un centenario ha paralizzato le nostre autorità, che sono riuscite nel mirabile intento di scontentare tutti senza nemmeno trovare uno straccio di soluzione. Da ridere. O da piangere. O tutte e due.