Il governo Letta sempre più pericolante. Mentre i parlamentari di Forza Italia continuano a firmare e consegnare le lettere di dimissioni a Brunetta e Schifani, da utilizzare in caso di decadenza di Silvio Berlusconi, il premier Enrico Letta mantiene il filo diretto con Giorgio Napolitano. Al suo ritorno, oggi, potrebbe salire al Quirinale, e non solo per riferire dell’esito della sua missione in Canada e Stati Uniti.
Il premier è intenzionato a chiedere un’immediata verifica alle forze parlamentari della maggioranza. Da New York è trapelato la preoccupazione del presidente del Consiglio per la stabilità economica del Paese, “l’idea di mettere tutto in discussione in questo momento è allarmante”, ripetono le stesse fonti.
Dopo l’accelerazione impressa con l’annuncio delle dimissioni dei parlamentari Pdl, dopo la nota di questa mattina di Napolitano, Letta è costretto a passare al piano B: una verifica immediata dell’esistenza o meno di una maggioranza politica, con un voto – probabilmente su una risoluzione – da effettuarsi prima del 4 ottobre, giorno in cui la Giunta del Senato si esprimerà sulla decadenza di Silvio Berlusconi.
E già oggi pomeriggio dovrebbero esserci altri contatti tra il premier e i capigruppo di maggioranza per definire le modalità con cui chiamare i gruppi di maggioranza ad esprimere chiaramente la loro posizione rispetto all’esecutivo.
Ma anche nel Pd c’è stato di allerta per quanto sta emergendo: il capogruppo Roberto Speranza chiede “un chiarimento”. Se la situazione dovesse precipitare, riferiscono fonti parlamentari di Largo del Nazareno, anche nel Pd potrebbe cambiare tutto: i vertici del partito potrebbero tornare a chiedere a Letta di candidarsi alle primarie.
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