Renato Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera, non ha parole tenere nei confronti della cancelliera tedesca Angela Merkel. L’ha definita “una leader, che con tratto da furba massaia, continua nel suo disegno di germanizzare l’Europa su cui insediarsi come leader. Parafrasando Tacito il rischio è di una pax tedesca”.
Insomma dopo essere stata definita una “[url”culona inchiavabile”]http://www.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=26986&typeb=0&La-Merkel-culona-e-i-raffinati-de-Il-Giornale[/url]” dall’ex premier Silvio Berlusconi, adesso la cancelliera sarebbe una “furba massaia”.
“La vittoria della Merkel è un caso serio. Non è il caso di liquidarla con faciloneria come un successo del Partito popolare europeo e dunque del centrodestra. Infatti, il programma del cancelliere tedesco, su cui ha costruito il proprio consenso, si basa su idee che non hanno nulla della tradizione europeistica del Partito popolare, ed hanno anzi negato – con l’enfasi portata sui conti e sull’austerità, e sulla primazia tedesca – uno dei principi centrali che stanno alla base dello statuto di questa realtà politica cui Forza Italia ha aderito e intende aderire: la solidarietà e l’uguaglianza tra popoli e Paesi”, ha detto Brunetta.
“Quando l’Unione Europea – ha aggiunto – diede un vigoroso aiuto morale e anche finanziario alla riunificazione tedesca, con l’ambizione di europeizzare la Germania, armonizzandone la potenza e la cultura ad un disegno di pace autentica e prospera per tutti, non si pensava che questa ritrovata forza tedesca, pompata dall’Europa, sarebbe finita invece nella pretesa egemonica di questo grande Paese e della sua leader”.
Brunetta così prosegue auspicando la nascita di una grande coalizione anche in Germania: “Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant. Hanno fatto il deserto, e l’hanno chiamata pace. La speranza è che la Merkel sia costretta oppure liberamente decida di dar vita alla Grande Coalizione con i socialdemocratici. Non perché Forza Italia sposi le idee degli avversari di sinistra della Merkel. Ma la Grosse Koalition darebbe modo di impedire il trionfo di un pensiero unico che dalla Germania si espanda per tutto il continente. Passando dal ‘Meglio rossi che morti’ degli anni ’80, al meglio tedeschi che morti. Non sarebbe la stessa tragedia, ma addio a un bel pezzo di libertà”, conclude.
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