Il tanto discusso Decreto Fare è passato alla Camera dei Deputati e ora è legge. Il testo è stato approvato con 319 sì, 110 no e 2 astenuti.
Il provvedimento contiene diverse misure volte a sostenere il flusso del credito alle imprese, semplificare la burocrazia e abbreviare la durata dei procedimenti civili, anche attraverso il ripristino della mediazione obbligatoria per un ampio spettro di controversie.
Ieri era passato anche al Senato, dopo un dibattito in Aula lungo e su alcuni nodi anche molto acceso. Una settantina le modifiche apportate al testo, ultimo un intervento sulle nuove regole per le ristrutturazioni degli edifici che prevedano una modifica della sagoma, con una tutela dei centri storici.
Il maxi-provvedimento, approvato con 190 voti favorevoli, ora torna alla Camera per la terza lettura. Contiene misure che vanno dalle semplificazioni allo smaltimento dell’arretrato della giustizia civile, dalle infrastrutture al sostegno alle Pmi, passando per le multe e la sicurezza della scuole.
Le correzioni introdotte vanno dagli interventi sui compensi dei manager pubblici alle norme sul pastazzo (un sottoprodotto della lavorazione degli agrumi). Dopo il ko di ieri su un ordine del giorno della Lega per l’abolizione della tassa sui telefonini, il governo oggi è scivolato due volte sul “pacchetto giustizia” (sulle nuove regole per l’accesso ai concorsi in magistratura e sugli stage per le professioni legali). Sul fronte giustizia è stato anche accolto un ordine del giorno che chiede al governo un intervento ‘correttivo’ della riforma Severino sulla geografia dei tribunali (da fare entro il 12 settembre, prima che entri in vigore la riforma).
Tentato in Aula anche un blitz da parte del Pdl sul limite all’uso dei contanti che puntava ad alzare la soglia per la tracciabilità dei pagamenti da mille a 3mila euro. L’emendamento è stato respinto. Una “occasione persa” per il sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari, secondo la quale si trattava di una misura che poteva eliminare un “freno eccessivo agli acquisti e rilanciare l’economia”.
Alcuni punti del Decreto FareManager pubblici: Il testo prevede il taglio del 25% ai compensi degli amministratori delle spa non quotate controllate dalle pubbliche amministrazioni, che non rientrano nel tetto dei 302.000 euro previsti dal decreto Salva-Italia.
Fondo di garanzia per le pmi e acquisto beni immateriali: viene ripristinata al 50% la quota riservata agli interventi fino ai 500mila euro. Recuperata anche la riserva del 30% per la contro-garanzia dei Confidi. Cittadini e associazioni potranno versare contributi. Estese le agevolazioni per l’acquisto di beni strumentali anche ai beni “immateriali” come i software.
Il decreto introduce anche un finanziamento agevolato per le aziende che vogliono rinnovare macchinari e impianti ad uso produttivo. Il meccanismo si basa su un plafond di 2,5 miliardi – incrementabile fino a 5 – istituito presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti, che fornirà la provvista alle banche.
Robin Hood Tax:Per finanziare sconti in bolletta la Robin Hood Tax, l’addizionale Ires sugli extra-profitti, viene estesa alle imprese energetiche di dimensioni minori, con un volume di ricavi superiore a 3 milioni di euro e un imponibile di oltre 300.000 euro.
Il decreto mobilita investimenti in infrastrutture per un totale di circa 3 miliardi di euro. Il grosso deriva dal fondo di 2,03 miliardi (per il quadriennio 2013-2017) istituito al ministero delle Infrastrutture e che servirà a garantire la continuità dei cantieri in corso o l’avvio di nuovi lavori.
Scende a 200 da 500 milioni il valore minimo delle infrastrutture per le quali è previsto il regime di defiscalizzazione parziale.
Sempre in campo tributario, il decreto limita i poteri di Equitalia per venire incontro alle esigenze dei contribuenti in difficoltà. La possibilità di rateare il pagamento delle imposte è ampliata fino a 120 rate (da 72) e sale a otto da due il numero minimo di rate non pagate, anche non consecutive, a partire dal quale il debitore decade dal beneficio della rateizzazione.
Durt: cancellato il nuovo certificato unico di regolarità tributaria. Resta la responsabilità solidale dell’appaltatore per i versamenti delle ritenute sui redditi dei dipendenti, lo stop vale solo per i versamenti Iva del sub-appaltatore. Diventa obbligatoria l’anticipazione del 10% dell’importo negli appalti
Expo 2015: Iva al 10% per i biglietti di ingresso e possibilità per le società in house di stipulare contratti a tempo determinato al di fuori dei vincoli della spending review.
Addio ai fax nella Pa: le comunicazioni tra pubbliche amministrazioni potranno avvenire solo per via telematica, via posta certificata, e comunque è escluso l’invio di documenti a mezzo fax. Priorità all’utilizzo dei prodotti open source.
Sconti del 30% sulle multe per i pagamenti “sprint”: resta lo sconto sulle multe pagate entro i 5 giorni (saltata la previsione di ridurre la sanzione per i patentati virtuosi)
Internet Wi-Fi: L’offerta di accesso a Internet tramite reti Wi-fi nei negozi e nei locali non richiederà più l’identificazione degli utenti. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano.
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