Epifani: niente sconti a Berlusconi
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Epifani: niente sconti a Berlusconi

Il leader del Pd è chiaro: non tirate per il bavero Napolitano, lasciatelo fuori. Prendiamo atto della sentenza, è sbagliato cercare altre vie.

Epifani: niente sconti a Berlusconi
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7 Agosto 2013 - 10.03


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La legalità innanzitutto. Il leader del Pd Guglielmo Epifani è chiaro e ha spiegato di non vedere “altra possibilità che prendere atto della sentenza e degli effetti che produce, non ci sono strade ed è anche sbagliato cercarle”.

E ancora: “Le sentenze vanno rispettate ed eseguite. Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, per quanto possa essere dura. In qualsiasi ordinamento democratico il principio di legalità non può mai essere discusso”.

Il segretario del Pd ha insistito: “È il fondamento. Se annulliamo legittimità e legalità non c’è più nessun caposaldo, per questo bisogna avere una linea rispettosa ma anche molto ferma. Io non vedo altre strade”.

Commentando [url”le parole di ieri del capo dello Stato”]http://www.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=47575&typeb=0&Napolitano-basta-pressing-e-intrusioni[/url], interpretate da qualcuno come un’apertura, il leader del Pd ha tagliato corto: “A me è parso assai chiaro, ha detto non forzate le mie parole. Non lo si tiri per il bavero, lo si lasci fuori. Lo dico anche a Grillo, le cui parole ritengo inaccettabili e intollerabili”.

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Non c’è dunque alcuna via che porti a un salvacondotto? “Adesso stiamo parlando del tema in sé, le conseguenze di carattere sanzionatorio della sentenza – ha argomentato Epifani – e su questo terreno non c’è via di uscita. È chiaro che siamo di fronte a un fatto enorme, però guardiamo anche cosa succede negli altri Paesi. E poi la stragrande maggioranza della opinione pubblica e degli elettori del Pd chiedono che Letta vada avanti, ritengono che vengano prima gli interessi del Paese che quelli di una parte o di un singolo”.

Per il segretario, le cose che sta facendo il governo “sono tutte buone”, anche se “piccole”. Sulla legge elettorale, chiarisce: “Noi partiamo dal nostro testo, poi valutiamo chi effettivamente vuole la riforma”.

Quanto al Partito Democratico, assicura che “le primarie saranno aperte”, e alla domanda se si candida, ribatte: “No, lo confermo”, aggiungendo che il Pd ha bisogno di un segretario che “si occupi del partito”. Riguardo alla bufera sul giudice Antonio Esposito, riflette: “È meglio il riserbo per chi ha una funzione di giudice, anche se dall’altra parte sono arrivati attacchi non accettabili”.

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Cicchitto: così logora il governo Letta – “Epifani afferma nella sua intervista al Corriere della Sera che il logoramento del governo è un rischio che il paese non può permettersi e poi contraddittoriamente con questo assunto dà un contributo proprio a questo logoramento in due modi: in primo luogo sembra ignorare che l’altro partito che sostiene il governo è il Pdl il cui leader notoriamente è Berlusconi il quale, da anni è sottoposto ad un attacco giudiziario di inusitata violenza”. Così Fabrizio Cicchitto, esponente Pdl, ha commentato le parole del segretario del Pd.

“Epifani sapeva benissimo tutte queste cose anche prima di fare l’intesa, per cui adesso il suo, nel migliore dei casi, è un esercizio di ipocrisia e di rimozione. In secondo luogo sulla legge elettorale, come su molte altre cose, se c’è un governo c’è anche un vincolo di maggioranza possibilmente aperto anche al confronto con le forze disponibili dell’opposizione vista la materia di cui si discute. Invece Epifani afferma ‘noi partiamo dal nostro testo’ e poi aggiunge, in modo apodittico, utilizzando uno slogan già lanciato da qualcun altro nel passato peraltro con scarsa fortuna: ‘su quello tiriamo diritti’. Tiriamo diritti con chi? In sostanza questa sortita di Epifani ci sembra che apra molti problemi e interrogativi senza risolverne nessuno . In compenso essa non è un buon servizio reso né al governo né alla maggioranza”.

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