Dichiarazioni al fulmicotone da tutte le parti politiche e toni piuttosto minacciosi dagli esponenti del Pdl, dopo la condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale nel caso Mediaset. Oggi Sandro Bondi, coordinatore del Pdl, ha detto: “O la politica è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato e nello stesso temporendere possibile l’agibilità politica del leader del maggior partito italiano oppure l’Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti”. In sintesi: o la grazia e è guerra civile.
Pronta la risposta del Quirinale, che non sembra voler sottostare ai diktat e agli aut aut del Pdl: “Dichiarazioni irresponsabili”.
E così l’ormai capo dei falchi del Pdl, Bondi, ha risposto che non si farà “chiudere la bocca da nessuno, neppure da un comunicato del Quirinale. E non accetto di essere indicato come un irresponsabile”. “I veri irresponsabili – ha aggiunto- sono quelli che hanno fatto precipitare la situazione fino a questo punto. So di essere una persona responsabile e ho sempre ricercato e ricerco nel mio impegno politico il confronto, la collaborazione, la conciliazione e il bene del nostro Paese”.
“Questa mia indole – ha detto – tuttavia non mi impedisce di esprimere liberamente le mie opinioni personali sulla storia d’Italia e sul rischio che, dopo la sentenza della Cassazione, in assenza di una soluzione politica che restituisca la libertà personale e l’agibilità politica al leader del più importante movimento politico italiano, tutto possa precipitare verso una nuova forma di strisciante guerra civile, che come tutti coloro che non sono ipocriti sanno è un tratto caratterizzante della storia d’Italia, dal dopoguerra in poi”.
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