Decreto del Fare: il governo pone la fiducia
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Decreto del Fare: il governo pone la fiducia

Il Movimento 5 Stelle farà ostruzionismo: il testo è impresentabile. Franceschini accusa: sono troppi 800 emendamenti.

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23 Luglio 2013 - 18.49


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È scontro aperto alla Camera dopo che il governo ha posto alla Camera la questione di fiducia sul decreto legge Fare, nel testo formulato dalle commissioni. Troppi 800 emendamenti ha spiegato il ministro Franceschini: “Da qui alla pausa estiva dei lavori parlamentari abbiamo un calendario complicato: bisogna esaminare sei decreti legge, le leggi europee, il ddl di riforma costituzionale, il testo sul finanziamento pubblico ai partiti e quello sull’omofobia: affrontare il voto su 800 emendamenti al dl Fare non consentirebbe di riuscire ad esaminare tutto in tempo”.

Lega e Sel avevano ridotto i loro emendamenti, così come la maggioranza, che si era limitata a sole dieci richiesta di modifica del testo – ha aggiunto – ma la stessa disponibilità non è arrivata dal M5s. “Abbiamo avuto – ha ricordato il ministro – un incontro stamani e ci è stato detto che se avessimo accolto una serie di loro emendamenti gli altri sarebbero stati ritirati. Quando abbiamo obiettato che una parte di essi era ammissibile e un altra no per ragioni di copertura ma anche di merito, quel gruppo ha deciso di chiedere il voto su tutti gli emendamenti”.

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Il dibattito sulla fiducia avrà inizio domani alle 10. La votazione si terrà domani alle 11.30. Dopo il voto di fiducia, dalle 12:40 alle 14:30 ci sarà l’esame degli ordini del giorno al decreto, che sarà sospeso alle 15 per il question time ma riprenderà a seguire: a questo punto non c’è più alcuna certezza sui tempi: M5s, Lega e Fdi hanno infatti detto no alla diretta televisiva sulle dichiarazioni di voto finali sul decreto, lasciando intendere che praticheranno ostruzionismo avvalendosi degli strumenti regolamentari che concedono tempi larghi di intervento ai deputati sui decreti legge.

M5S: da governo proposta irricevibile su emendamenti – “Non possono dire: Tra tutti i vostri emendamenti ne accettiamo e li scegliamo pure noi. Quella del governo era una proposta irricevibile. Noi avevamo indicato prima 50 emendamenti, poi otto, ma erano irrinunciabili. Loro lo sapevano. Si vede che il governo non aveva intenzione di trattare”. Così i deputati del M5s hanno raccontato come si è arenata la trattativa con l’esecutivo sugli emendamenti al decreto del Fare.

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“Pensano di trattarci come una forza del 3% ma si sbagliano”, hanno spiegato. Alla fine avevamo presentato otto-nove punti qualificanti di modifica al decreto del Fare, punti che avrebbero migliorato un testo pressoché impresentabile. Al governo, però, evidentemente non interessa affatto licenziare norme utili al Paese”.

Quindi gli eletti M5S hanno elencato: “Estendere la riduzione del Cip 6 anche agli inceneritori, togliere la scandalosa deregulation sulle sagome degli edifici demoliti e ricostruiti, favorire il pagamento degli stagisti del ministero della Giustizia, aprire un fondo di sostegno alle Pmi in cui poter versare le eccedenze degli stipendi dei parlamentari, rendere più aperta e democratica la gestione della Cassa depositi e prestiti, rivedere la Tobin Tax per colpire il day trading, ricalibrare l’Iva sui servizi portuali, vincolare infine gli incentivi per i nuovi macchinari al mantenimento dei livelli occupazionali e delle strutture produttive sul territorio nazionale”.


Grillo con i deputati, questa è dittatura governo
– “Il governo di Capitan Findus Letta, mister Non userò la leva della fiducia per far passare i provvedimenti, ha posto la fiducia sul decreto del Fare pur di non discutere gli 8 emendamenti presentati dal M5S”. Lo ha scritto Beppe Grillo sul suo blog dove posta anche le dichiarazioni dei deputati M5S della Camera sulla fiducia al Dl Fare. “Il testo di questo decreto – hanno affermato ieri Laura Castelli, Giorgio Sorial e Alessio Villarosa – è impresentabile. Se il governo vuole discutere siamo pronti a farlo, se non lo vuole fare è una dittatura governativa e ha già dimostrato di esserlo con i precedenti decreti”.

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Sel, fiducia per nascondere crepe maggioranza – “Il governo, con la scusa della tattica parlamentare, del numero elevato di emendamenti da discutere in Aula e dell’urgenza nel dover approvare il provvedimento prima della pausa estiva, ha posto la questione di fiducia sul decreto cosiddetto del fare. Sinistra Ecologia Libertà esprime la sua contrarietà perché questo metodo impedisce al Parlamento di fare una discussione vera e di merito sul decreto”. Lo ha detto Ciccio Ferrara, coordinatore della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà.

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