Napolitano salva Alfano e Letta

Il Presidente della Repubblica si schiera contro una crisi di governo: avrebbe contraccolpi irrecuperabili. Sul Kazakistan assolve la politica e condanna la burocrazia.<br><br>

Napolitano salva Alfano e Letta
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18 Luglio 2013 - 12.45


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Quello che “deve anche oggi avere il primo posto nella nostra attenzione collettiva”, per le istituzioni e per i partiti, “è la criticità delle condizioni economiche e sociali del nostro Paese” ha detto il Presidente Napolitano oggi al Quirinale, in occasione della tradizionale cerimonia del Ventaglio precedente alle vacanze estive.

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“Il clima di fiducia verso l’Italia può variare positivamente in presenza di una valida azione di governo e di un concreto processo di riforme” ma “potrebbe peggiorare anche bruscamente dinanzi a una nuova destabilizzazione del quadro politico italiano” ha detto.

È un periodo inquieto con rischi di paralisi”, questa l’analisi del momento politico del presidente della Repubblica. E proprio in riferimento alla drammatica situazione prodotta dalla crisi finanziaria Napolitano ha puntellato il governo Letta: “Se cade l’esecutivo contraccolpi irrecuperabili per il Paese”. D’altra parte, Napolitano lo ha detto apertamente, “le iniziative di Letta sono apprezzate nell’Unione europea”.

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Kazakistan, Napolitano: storia inaudita – “Occorre sgombrare il campo egualmente da gravi motivi di imbarazzo e di discredito per lo Stato e dunque per il Paese, come quelli provocati dall’inaudita storia della precipitosa espulsione dall’Italia della madre Kazaka, della sua bambina, sulla base di una sedicente e distorsiva rappresentazione del caso, e di una pressione di interferenza, l’una e le altre inammissibili da parte di qualsiasi diplomatico straniero”.

Il governo, sull’espulsione, “ha opportunamente deciso innanzitutto di sanzionare comportamenti di funzionari titolari e delicati ruoli in materia di sicurezza, che hanno assunto decisioni non sottoposte al necessario vaglio dell’autorità politica e non fondate su verifiche e valutazioni rigorose”.

Abbassare toni e abbandonare posizioni urlate – “Anche al di là dei casi della giustizia, qualsiasi appello, rivolto politicamente in tutte le direzioni, ad abbassare i toni, ad abbandonare le posizioni urlate, a confrontarsi più pacatamente, va preso sul serio e può riuscire utile”. [GotoHome_Torna alla Home]

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