Caso Ablyazov, Letta difende Alfano

Il presidente del Consiglio rassicura sulla durata del governo ma non nasconde la difficile situazione di Alfano. Poi su Renzi: con lui nessun problema.

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18 Luglio 2013 - 10.00


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Il presidente del Consiglio dopo le tensioni create dal caso Ablyazov ha dichiarato: “Sarò in Parlamento venerdì e dalla relazione del prefetto Pansa emerge la totale estraneità del ministro Alfano”.

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Il premier ha rassicurato da Londra sulla durata del governo: “Non ho mai scommesso in vita mia, non scommetto per definizione ma non vedo su questo tema nubi all’orizzonte”. “Ho chiesto io l’inchiesta interna poi l’ho resa pubblica e venerdì sarò in parlamento. Che altro devo fare sono tranquillissimo con il mio partito, con Renzi nessun problema, ci parliamo, ci siamo parlati”.

“Credo che la posizione del ministro Alfano sia molto difficile. Ieri in Senato abbiamo ascoltato le sue parole. Ma oggi sui giornali ne abbiamo lette altre che non sono esattamente in sintonia con le sue”.

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Renzi: no allo scaricabarile – “Io sto con le forze dell’ordine. Perché scaricare su servitori dello stato tutte le responsabilità senza che venga mai fuori un responsabile politico è indegno per la politica. E per l’Italia”. Lo ha scritto Matteo Renzi nella sua e-news riguardo il caso Ablyazov.

“Dicono che tutta questa vicenda nasca dalla mia ansia di far cadere il Governo. Ma la realtà dei fatti è che io non ho alcun interesse a far saltare il Governo Letta” ha scritto Renzi riguardo la mozione di sfiducia ad Alfano.
“Nei palazzi romani non c’è proprio nessuno che voglia tornare alle elezioni, nemmeno tra i parlamentari delle minoranze. Insomma se cade Letta, non si vota”. “Se anche si formasse un nuovo Governo non sarei io candidabile” ha aggiunto spiegando che “se andrò a Palazzo Chigi un giorno, ci andrò forte del consenso popolare non di manovre di Palazzo”.

“Se molti dirigenti del Pd non vogliono che mi candidi, va bene. Se vogliono tenersi il partito, va bene. Se preferiscono perdere le elezioni pur di mantenere una poltrona, va bene”. Ma non strumentalizzino “una vicenda di cui come italiano mi vergogno. Larga parte della classe dirigente del Pdl e del Pd” ha cercato “di usare questa vicenda per attaccare me”. Se nel Pd lo fanno “per regolare i conti tra le correnti del Pd, mi vergogno per il Pd”.
“La mia ambizione non è cambiare la maggioranza, ma cambiare il Paese. Se Letta lo fa, bene. Se non riesce a farlo, mi dispiace, per lui, per me, per l’Italia. Ma non si cerchino alibi. L’Italia cambierà quando finalmente abitueremo le nuove generazioni ad assumersi le proprie responsabilità” ha scritto ancora il sindaco di Firenze.

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