Gasparri lo storico: Ablyazov mica è Garibaldi

Dopo l'informativa al Senato sarà la volta della Camera per Alfano. E già piovono i commenti. Renzi: Letta dirà parole chiare su Alfano. Sarà così?

Gasparri lo storico: Ablyazov mica è Garibaldi
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16 Luglio 2013 - 19.28


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Alle ore 20 il ministro Angelino Alfano riferirà alla Camera sul caso di Alma Shalabayeva e della figlia Alua, le due cittadine del Kazakistan espulse dall’Italia con un provvedimento che è stato poi revocato. Ma poco fa ha fatto [url”il suo intervento al Senato”]http://www.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=46823&typeb=0&Alfano-prova-ad-arrampicarsi-sugli-specchi[/url] e già piovono i commenti. “La nostra fiducia nel governo e nel ministro Alfano è piena. Rifiutiamo ogni tipo di speculazione politica”, ha detto il senatore del Pdl, Maurizio Gasparri.

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“Se qualcuno ha altri intenti lo dica chiaramente perché noi vogliamo che il governo prosegua la sua azione”, ha aggiunto. Nella vicenda di Alma Shalabayeva e di sua figlia “probabilmente alcune circostanze sono state sottovalutate” ma il marito Mukhtar Ablyazov “non è Garibaldi. È ricercato da organi investigativi internazionali e si è agito su un mandato di cattura dell’Interpol”.

Sul caso “ci sono stati quattro distinti provvedimenti della magistratura” che “hanno avallato le misure prese”. Quindi, ha continuato Gasparri, “si è agito con l’avallo della magistratura e senza arbitrii”. In ogni caso, ha aggiunto, “la fiducia nei confronti del governo e di Alfano è piena”, così come “abbiamo fiducia nella riorganizzazione annunciata. Ben venga questa riorganizzazione. Rifiutiamo ogni speculazione politica, vogliamo che il governo prosegua nella sua azione”.

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Anche Renato Schifani, il presidente dei senatori del Pdl, si unisce ad Alfano: “Fatta piena chiarezza. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, con un’informativa puntuale e dettagliata, ha fatto luce sull’intera vicenda delle due cittadine kazake spiegando nei minimi particolari cosa è accaduto”.

“Ha informato, inoltre, il Senato sui provvedimenti che intende assumere affinché non sia più possibile che il ministro dell’Interno, il presidente del Consiglio e l’intero governo vengano tenuti all’oscuro in futuro su vicende, come quella in esame, che espongono il Paese al discredito internazionale. Siamo soddisfatti delle risposte esaustive e complete che il ministro Alfano ha reso con prontezza in Aula e – ha concluso Schifani – lo invitiamo a proseguire nel suo mandato ribadendogli la fiducia del Popolo della Libertà”.

Una linea diversa quella espressa dal Pd: “Sin d’ora chiediamo a lei e a tutto il governo che si tengano accesi i riflettori sulla vicenda. Non è detto che questa vicenda abbia finito di dire cose, verità e magari qualche mistero. Ad alcuni interrogativi la relazione dà risposta ma a tanti occorrono risposte”, ha affermato Claudio Martini, senatore del Pd. E il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha aggiunto: “Il presidente del Consiglio Letta sentirà cosa dirà Alfano, valuterà e prenderà una posizione, dirà se le spiegazioni date lo hanno convinto. Sono sicuro che Letta dirà parole chiare”. “Io – ha detto – non entro nel giochino, dico che sia Letta a giudicare se il suo ministro degli Interni e il suo ministro degli Esteri hanno agito correttamente”.

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