Il governo rischia la crisi, anche questa volta, ma l’obiettivo è quello di non arrivare al voto sulla mozione di sfiducia ad Angelino Alfano, già calendarizzata per venerdì al Senato. Il Pd sarebbe al lavoro per una exit strategy che eviti il rischio di una spaccatura tra i democratici e salvi il governo Letta dalla bufera Shalabayeva.
E, a quanto si apprende, sarebbe in corso un lavorìo perché, prima di venerdì, Alfano rimetta le sue deleghe. E il principale destinatario del pressing dei vertici democratici è Silvio Berlusconi.
“Se davvero il Cavaliere non vuole la crisi di governo, se davvero almeno fino alla sentenza della Cassazione di fine luglio vuole che il governo stia in piedi agisca su Alfano perché rimetta le deleghe”, hanno fatto sapere fonti parlamentari di via del Nazareno.
Una richiesta che, ribattono dal Pdl, non potrebbe essere accettata. A meno che non escano nuovi elementi sulla vicenda Shalabayeva che smentiscano la versione fornita oggi da Alfano. E questo, ovviamente, cambierebbe lo scenario.
Tuttavia, dal Pd il pressing è forte. L'[url”intervento di oggi del vicepremier a Camera e Senato”]http://www.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=46823&typeb=0&Alfano-nega-il-governo-non-sapeva–[/url] non ha convinto i parlamentari democratici. Il clima è di fortissimo imbarazzo nel Pd. E il voto sulla mozione di sfiducia potrebbe spaccare i democratici. E se anche Alfano superasse la prova dell’aula, sottolineano fonti dem, il governo Letta ne uscirebbe gravemente indebolito.
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