La Bonino: informai Alfano il 2 giugno

La Bonino rivela: avvertii Alfano il 2 giugno. Ma la Shalabayeva e la figlia erano già in Kazakistan. Domanda: chi ha autorizzato l'illegalità?

La Bonino: informai Alfano il 2 giugno
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14 Luglio 2013 - 10.34


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“Il 2 giugno, durante la Festa della Repubblica, dissi ad Alfano di seguire il caso Kazakistan di persona”. La titolare degli Esteri Emma Bonino racconta di aver informato il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il premier Enrico Letta della vicenda Shalabayeva una volta venutane a conoscenza, il 31 maggio, quando la donna era già in Kazakistan.

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“Sono ben consapevole della gravità di questa vicenda e della pessima figura fatta dall’Italia, e non a caso dalla notte del 31 maggio, da quando ne sono venuta a conoscenza, quasi non mi sono occupata d’altro. Tutto quello che posso fare io lo farò. Qualcuno dovrà pagare, dovrà dire davanti all’opinione pubblica: si sono stato io”, afferma Bonino, che spiega di non aver pensato alle dimissioni: “Quando ho saputo di questa storia quella poveretta era già in Kazakistan, non sarebbe servito a nulla un gesto politico di quel tipo”. La Farnesina, secondo la Bonino “ha fatto tutto quel che poteva fare. La signora Alma Shalabayeva è stata ricevuta al consolato di Almati e continuiamo a seguire la cosa con vari incontri con gli avvocati della signora”.

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Secondo la Bonino i ministri non erano informati, il che è ancora peggio per certi aspetti. Non c’è traccia di un coinvolgimento del livello politico in questa storia. Evidentemente – osserva – la pressione da parte del Kazakhstan è stata fortissima, ma si è scaricata ai livelli più bassi. Può darsi che abbiano approfittato del vuoto di potere al vertice degli apparati prima del 31 maggio.

Di sicuro qualcuno deve aver autorizzato l’illegalità. Se non sono stati i ministri del governo chi è stato?

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