Quando si dice che il Pdl è il partito azienda che Berlusconi fondò venti anni fa a sua immagina e somiglianza, per dare forza politica alle sue aziende che in quel momento erano nella bufera politica e soprattutto economica, per la storia e le persone di buon senso è una ovvietà, cioè una verità lampante e dimostrata.
Non è una ovvietà per i berlusconiani, cioè i dirigenti del partito e i luogotenenti del Capo i quali vorrebbero farci credere che il partito vive per il loro senso dello Stato e per dare all’Italia un buon governo.
Per questo il Pdl si è sacrificato ad appoggiare il governo Letta in cooperazione con i “comunisti” del Pd, per il bene dell’Italia immersa nel guado di un drammatica crisi economica. Per questo immaginiamo si siano turati il naso quando scrissero il nome dell’odiato Napolitano nell’urna elettorale. Era perché il loro spiccato e forte senso dello Stato li spingeva a quella sola dolorosa decisione in grado di dare una soluzione alla crisi che attanagliava la più alta magistratura della Repubblica. Questo e’ il forte senso dello Stato che guida i berlusconiani. E guai a metterlo in dubbio!
Prendono cappello e ti sfiderebbero pure a duello: il governo Letta si è formato grazie al loro senso di responsabilità. Voi direte, allora perché appena si tocca il Capo si agitano in maniera scomposta, costringono l’alleato di governo a partecipare sciaguratamente a quella sorta di serrata del Parlamento cui abbiamo assistito nei giorni scorsi.
Allora perché, direte ancora, si spingono a dire che sono pronti a far cadere questo governo illico et immediate se a fine mese accadrà una certa cosa? È qual è la “certa cosa”? Ma è chiaro come il sole che di fronte al Capo tutto passa in seconda linea, anzi addirittura si cancella. Si cancellano il governo,il senso di responsabilità, le leggi, le istituzioni, lo Stato, l’Italia stessa con i suoi problemi impellenti. Di fronte al Capo e alle sue esigenze tutti si dovrebbero inchinare, la stessa Corte di Cassazione avrebbe dovuto far trascorrere i termini per mandare in prescrizione il processo dove il Capo è stato già condannato in due gradi di giudizio. Lo stesso governo Letta dovrebbe minacciare azioni contro un altro potere autonomo, cassando uno dei cardini più forti della democrazia. E la stessa cosa dovrebbe fare il Parlamento, chiudere i battenti per protesta.
Ora la domanda sorge spontanea: allora non era il senso di responsabilità a farvi appoggiare il governo Letta insieme agli odiati “comunisti”? Era perché volevate prendere posizione e preparare le barricate per la difesa estrema del Capo.
Per colpa loro, se il governo Letta dovesse cadere (e questo non mi pare un periodo ipotetico del terzo tipo, cioè della irrealtà) gli italiani dovranno tornare alle urne con il porcellum per la quarta volta, con un risultato più che certo: la maggioranza assoluta al partito dell’astensione.
Per non parlare della crisi del Paese.
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