Alfano fa le barricate sulla Santanchè
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Alfano fa le barricate sulla Santanchè

Nessun'intesa sull'elezione della pasionaria del Pdl alla vicepresidenza di Montecitorio. M5s esulta, ma il Pdl non ritira la candidatura. Tempesta a rischio.

Alfano fa le barricate sulla Santanchè
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2 Luglio 2013 - 15.15


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“Su Daniela Santanché nessun passo indietro, anzi si va avanti”. Queste le parole del vicepremier e segretario del Pdl Angelino Alfano che difende la Santanché alla carica di vicepresidente della Camera. Oggi è slittata l’elezione: l’aula di Montecitorio ha votato, infatti, il rinvio del calendario.

Ma la Santanché non rinuncia: “Un passo indietro? Non ci penso proprio. Alfano mi ha chiamata poco fa – ha spiegato la deputata Pdl – per dirmi che rimane la mia candidatura”.

Nella conferenza dei capigruppo non si è trovato un accordo sul rinvio che era stato richiesto da Pd e Pdl. Per questo l’assemblea si è espressa per alzata di mano, dopo un intervento a favore ed uno contro. A quanto si è appreso da fonti di maggioranza i partiti che sostengono il governo erano già orientati a far slittare l’elezione: tra Pd, Pdl e Scelta Civica non si è trovata la quadra, e così si è deciso di rinviare il nodo della candidatura tanto contestata.

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Questa mattina Renato Brunetta aveva posto la questione delle candidature: “È possibile presentare candidature alternative quando le cariche da eleggere sono chiaramente destinate?”, ha chiesto il capogruppo Pdl alla Camera. “Non è una nuova elezione – ha precisato – ma un rabbocco: noi sostituiamo Lupi, il Pd sostituisce un segretario d’Aula divenuto sottosegertario. Per questo porremo alla presidente Boldrini una questione procedurale e di regolamento, se è corretto che altre forze diverse da queste facciano una sorta di concorrenza in voto segreto”. Per poi ribadire: “Il nostro candidato è e rimane assolutamente Daniela Santanchè”.

Silvio Berlusconi non ha gradito il caos scoppiato intorno alla candidatura di Daniela Santanchè e il conseguente rinvio della votazione per evitare fibrillazioni all’interno della maggioranza. Ecco perché l’ordine impartito ai parlamentari pidiellini resta quello di fare muro intorno alla sua fedelissima. L’input che arriva da Arcore è quello di non far mancare nemmeno un voto.

Ma non mancano i malumori all’interno delle file pidielline, pronti a venire fuori alla prima occasione. Gli occhi sono infatti puntati sulla riunione del gruppo della Camera che si terrà domani alle 12 e a cui dovrebbe prendere parte anche Angelino Alfano. I fronti aperti sono vari: si va dalla scelta della Santanchè come sostituto di Maurizio Lupi (decisione che ha generato più di qualche mugugno tra i deputati) alla gestione stessa del gruppo, fino ad arrivare ai rapporti con la delegazione pidiellina presente al governo.

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Nel commentare il rinvio M5s esulta
– “Il Movimento 5 Stelle spariglia ancora una volta. È bastato fare un nome, candidare alla vice presidenza della Camera un deputato del M5s, per mandare all’aria i giochi di Palazzo. E mentre la Camera si divide su Santanché sì/Santanchè no, fuori c’è un paese che sta morendo: questa è l’immagine di un Parlamento che non è capace di risolvere i problemi del Paese, ma solo quelli della casta”. Queste le parole dei dputati grillini.

Anche Roberta Lombardi ha commentato su Facebook: “Modello unico dell’inciucio. Questi buffoni, che richiamano la prassi quando fa comodo e la disattendono disinvoltamente quando è a loro sfavore, non hanno trovato l’accordo su Frau Blucher Santanchè – ha scritto – ed hanno votato per rimandare l’elezione del vicepresidente della Camera. Il Pd in più se la prende con i soli suoi due deputati che hanno votato contro il rinvio”.

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