“Il Pd, che nel rispetto delle regole e nel principio di legalità ha un suo tratto identitario, può stare in maggioranza con un partito guidato da un leader che ha già accumulato diverse gravissime condanne, che pretende l’impunità in nome della legittimazione elettorale e non perde occasione per attaccare la magistratura?”. È questa una delle domande che pone Rosy Bindi in un post (intitolato “Fino a quando?”) sul sito [url”democraticidavvero.it”]http://democraticidavvero.it/[/url].
Rosy Bindi sollecita il Pd “ad aprire un confronto politico serio” sull’alleanza con il Pdl, all’indomani della sentenza Ruby. “Sono garantista e fino ai tre gradi di giudizio Berlusconi non può essere considerato colpevole. Né credo che questa sentenza debba pesare nella valutazione della Giunta per le elezioni al Senato. Ma la condanna del tribunale di Milano non può passare sotto silenzio”, ha sottolineato.
“Non l’ha fatto la destra, che ha reagito in modo scomposto lanciando grida inaccettabili contro la magistratura e annunciando con Brunetta una raccolta di firme per chiedere l’intervento del capo dello Stato”, ha spiegato.
“Ora è chiaro che l’obiettivo è, ancora una volta, una qualche forma di salvacondotto giudiziario. Non credo sia possibile, non penso avverra’ e certamente noi non saremo disponibili ad assecondare in Parlamento soluzioni, piu’ o meno mascherate, che siano di ostacolo al cammino della giustizia”, ha chiarito.
Dunque bisogna “aprire un confronto politico serio sulla maggioranza che sostiene il governo”, ha detto ancora sul blog. “Il Pdl deve sgombrare il campo dai dubbi, seminati a piene mani dalle dichiarazioni dei suoi massimi esponenti, sulle sue effettive intenzioni e non usare strumentalmente la questione fiscale, alzando il tiro su Imu e Iva. Possiamo continuare ad accontentarci delle assicurazioni che sosterrà il governo senza creare problemi su fronti che nulla hanno a che vedere con il mandato ricevuto al momento della fiducia?”, ha insistito.
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