Va in Congo, ebete: nuovi insulti alla Kyenge

È ancora bufera tra la Lega e il ministro per l'Integrazione. Su Facebook ancora offese, ma il segretario della Lega di Verona precisa: ebete non è un insulto, vuol dire ingenuo.

Va in Congo, ebete: nuovi insulti alla Kyenge
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20 Giugno 2013 - 10.40


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Dopo il caso per gli inviti allo stupro di una leghista padovana, poi espulsa dal Carroccio, sulla [url”pagina ufficiale Facebook della sezione della Lega di Legnago (Verona)”]https://www.facebook.com/leganordlegnago?hc_location=timeline[/url] è comparsa la riproduzione di un articolo nel quale il ministro Cécile Kyenge definisce gli immigrati una risorsa, accompagnata dal commento: “Se sono una risorsa…va a fare il ministro in Congo! Ebete”.

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Il segretario della locale sezione del Carroccio, Marco Pavan, ha spiegato che “in dialetto veneto ebete è un aggettivo che diventa persino affettuoso e vuol dire ingenuo”.

Pavan poi ha precisato che il post contro la Kyenge “voleva evidenziare tre dimenticanze del ministro: gli immigrati possono essere regolari o clandestini, che i regolari, se integrati, possono essere una risorsa mentre i clandestini non pagano tasse, che la necessità di avere un lavoro oggi è per prima dei nostri giovani e di quei padri che non riescono a mantenere i figli”.

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