«È molto importante che ci sia con chiarezza il senso dell’urgenza e quindi il senso del tempo. Non si può cominciare oggi un percorso dai tempi indefiniti. Servono tempi certi, 18 mesi per me sono un tempo giusto». Così il premier Enrico Letta al Senato nel suo intervento sulle riforme.
«Quella di oggi – ha sostenuto il presidente del consiglio – è una occasione da cogliere fino in fondo». Il premier parla di «dovere necessario» dopo i diversi segnali che hanno dato i cittadini italiani e le numerose occasioni perse in molti anni.
Letta ha quindi aggiunto che «la legge elettorale va cambiata, sarà parte fondamentale del processo di riforme perché l’attuale legge non è giusta per le esigenze. Va cambiata ma sappiamo che dobbiamo far sì che sia un percorso fatto insieme con larga condivisione».
«Non può iniziare oggi un percorso dai tempi indefiniti: sarebbe la cosa peggiore, darebbe l’idea che siamo punto e da capo, a svolgere un esercizio che poi non porterà a niente», ha ammonito il premier. Dunque «dobbiamo darci 18 mesi, sono un tempo che ritengo sia quello giusto, non può essere successivo. Ovviamente è un percorso complesso, ma dobbiamo fare bene e presto».
Il deputato Pd Roberto Giachetti ha annunciato, durante l’assemblea del gruppo Pd alla Camera, che non ritirerà la mozione che chiede il ripristino del Mattarellum. 34 deputati – tutti i renziani, Pippo Civati e due prodiani – hanno votato contro la relazione del capogruppo Roberto Speranza che chiedeva a Roberto Giachetti di ritirare la mozione. Ci sono stati cinque astenuti tra i veltroniani.
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