Il tema dell’ineleggibilità di
Berlusconi è stato affrontato già in passato. Ergo: così è stato e così sarà senza cambi di rotta. Guglielmo
Epifani lo ha detto nella riunione dei
deputati del Pd. Il richiamo era inserito in un ragionamento
generale sul Pd che ha “qualche fragilità identitaria”. Il
segretario ha invitato tutti a valutare bene prima di
presentare proposte di legge, con evidente riferimento alle
posizioni sulla necessità che i partiti abbiano uno statuto o
all’ineleggibilità di Berlusconi. Ma una volta depositati, ha
aggiunto, i testi vanno difesi.
Ieri, sempre sul tema dell’eleggibilità di Berlusconi, l’influente e “saggio” Luciano Violante a margine di una convegno, aveva ribadito di essere contrario alla proposta di ineleggibilità: «Per tre o quattro volte, nelle passate legislature, il centrosinistra ha votato in un certo modo (contro l’ineleggibilità, ndr). Se non ci sono fatti nuovi non vedo perché dovremmo cambiare questa scelta».
Anche Matteo Orfini aveva appoggiato Violante: «Io credo che Silvio Berlusconi sia eleggibile – ha detto il deputato Pd – perché per vent’anni c’è stata una legge che è stata interpretata da tutti come tale da consentire la sua eleggibilità. A me piacerebbe battere Berlusconi alle elezioni e non squalificandolo».