Grillo: a Brescia il peggio e il meglio d'Italia

Il leader di M5s commenta duramente la manifestazione di ieri: sul palco un vecchio di 80 anni e sotto i giovani che chiedono il conto. Ma l'Italia è davvero un Paese per vecchi?

Grillo: a Brescia il peggio e il meglio d'Italia
Preroll AMP

Desk2 Modifica articolo

12 Maggio 2013 - 16.11


ATF AMP

«Nei vicoli che portavano alla piazza del Duomo di Brescia sono sfilati ieri, insieme e contrapposte, la meglio gioventù e la vecchiezza della Repubblica». Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, in un post dal titolo “I sommersi e i salvati”. Parafrasando il titolo del famoso romanzo di Primo Levi, Grillo osserva come alla manifestazione di Brescia, fossero presenti «due salti generazionali, un abisso. Nipoti e nonni». A suo giudizio, «i giovani chiedono il conto. Ne hanno diritto. Lo sfascio non è colpa loro. Vedono sfilare nei palchi delle autorità i responsabili del disastro, strafottenti, protetti dalle forze dell’ordine, da ragazzi in divisa che, anch’essi, non ne possono più. In mancanza di un patto tra generazioni non ci saranno sommersi e salvati, ma solo sommersi».

Top Right AMP

Parlando della manifestazione, Grillo racconta: «Maglioncini girocollo, pullover, cravatte e occhialini sul petto, capelli bianchi e pantaloni comodi dei pensionati si mescolavano con magliette, rasta, felpe, barbe incolte, bandiere multicolori di disoccupati, studenti, precari. I due gruppi erano impermeabili come l’olio con l’acqua. Vasi incomunicanti. Due salti generazionali, un abisso. Nipoti e nonni».

«Negli occhi delle persone anziane che si apprestavano al palco ad ascoltare i deliri di un vecchio di quasi ottant’anni c’era stupore, meraviglia. Non capivano le urla e la rabbia dei ragazzi. Per loro era normale che un condannato a quattro anni per frode fiscale attaccasse pubblicamente la magistratura scortato dal ministro degli Interni. Una scena sudamericana nella citta’ della strage di piazza della Loggia».

Dynamic 1 AMP

«Per i ragazzi era uno sfregio, una provocazione – continua -. Per gli anziani rappresentava la normalità, quella conclamata ogni giorno dalle televisioni, il loro filtro faustiano di eterna giovinezza. Lo smarrimento nei confronti della protesta era autentico. La società è ormai “divisiva”, per usare un temine di moda. Da una parte coloro che hanno una pensione, che pagano l’Imu perché hanno una casa o due, che hanno potuto mantenere una famiglia, che hanno avuto un lavoro dipendente per tutta la vita, spesso qualche risparmio da parte. Persone che, quando hanno affrontato la vita, ventenni, sapevano di avere un futuro. Dipendeva solo da loro. Dall’altra chi non ha letteralmente nulla. Spinti all’emigrazione. Senza lavoro, casa, reddito, famiglia, speranze».

Quindi Grillo afferma: «L’Italia è un mondo per vecchi. Il suo presidente è il più longevo del mondo, in Parlamento dagli anni ’50, da prima dello Sputnik. Un Paese pietrificato. I giovani chiedono il conto».

FloorAD AMP
Exit mobile version