Andreotti è stato un grande statista, ma anche una persona riconosciuta (seppure tutto sia stato prescritto) come invischiata nei rapporti con la mafia, almeno per metà della sua storia politica. Napolitano è presidente della Repubblica, ma presiede anche il Consiglio Superiore della Magistratura. E quindi era necessario misurare le parole: così ha inviato alla famiglia Andreotti un messaggio di cordoglio dai toni molto prudenti: “Sulla lunga esperienza di vita del Senatore Giulio
Andreotti e sull’opera da lui prestata in molteplici forme nel
più vasto ambito dell’attività politica, parlamentare e di
governo, potranno esprimersi valutazioni approfondite e
compiute solo in sede di giudizio storico. A me spetta in
questo momento rivolgere l’estremo saluto della Repubblica a
una personalità che ne ha attraversato per un cinquantennio
l’intera storia, che ha svolto un ruolo di grande rilievo nelle
istituzioni e che ha rappresentato con eccezionale continuità
l’Italia nelle relazioni internazionali e nella costruzione
europea. Esprimo alla gentile consorte signora Livia e a tutti
i familiari la mia vicinanza e sentita partecipazione al loro
cordoglio, anche nel ricordo dei rapporti di collaborazione
istituzionale e personali che intrattenni con lui in diversi
periodi della vita nazionale”.
Napolitano: solo la storia giudicherà Andreotti
Un messaggio prudentissimo del presidente della Repubblica. Fu uno statista, ma anche un politico invischiato con Cosa Nostra. Come dicono i processi.
Desk Modifica articolo
6 Maggio 2013 - 15.35
ATF
Native
Articoli correlati
La storia / Quando Andreotti mi raccontò della Cia in Italia