Non appaiono ostacoli insuperabili, ma i problemi non mancano. Letta si muove con intelligenza e misura, dotato di un realismo che è indispensabile e che richiede esperienza e spalle molto grosse, come ha detto a fine giornata. I due interlocutori principali restano Pd e Pdl, ma è soprattutto il partito democratico a trovarsi in condizioni di maggiore sofferenza con il partito di Belusconi, tante le distanze e le contrapposizioni reciprocamente accumulate per troppo tempo. Solo il coraggio e il senso di responsabilità da parte del presidente Napolitano ha consentito di attenuare scontri e asprezze, imporre di fronteggiare in termini assolutamente nuovi le grandi
sfide che la crisi pone.
È questo il vero punto di forza di Letta perchè quello che possiamo chiamare l’ultimatum posto da Napolitano alle screditate forze politiche dinnanzi al Paese, non può essere eluso né dal Pd, né dal Pdl. Pur con problemi differenti, anzi opposti, Pd e Pdl giocano il loro futuro sul successo del tentativo di Letta.
Ci sarebbe altrimenti il forte rischio di un tracollo del sistema democratico e di crisi profonda della stessa politica incapace di rigenerarsi e di guardare in profondità ai veri interessi dell’Italia e del suo ruolo di stimolo in Europa. I cittadini, inutile nasconderlo, sono fortemente preoccupati e per quello che valgono i sondaggi si augurano con quasi l’80% un risultato positivo e rapido del tentativo di Enrico Letta.
Argomenti: enrico letta matteo renzi