Continua il lavoro del premier incaricato, Enrico Letta, alla ricerca di una maggioranza di governo e districandosi tra i veti incrociati delle forze parlamentari. Stamani alle 9,30 Letta era già al Quirinale per incontrare Giorgio Napolitano. Il colloquio tra i due è durato all’incirca due ore e ha anticipato quello con Mario monti a Palazzo Chigi.
Enrico Letta si chiude poi a Montecitorio, in uno studio al quinto piano (quello della Commissione Bilancio) presidiato dai commessi parlamentari che “suggeriscono” ai giornalisti in cerca di notizie di cercare altrove. È un calendario fitto delle prossime ore: il presidente del consiglio incaricato dovrebbe sciogliere la riserva già domani, salire al Quirinale e, sempre in giornata, giurare nelle mani del Presidente della Repubblica.
Domenica sarà giornata dedicata alla riflessione e alla scrittura (che comincerà domani stesso) del discorso con cui chiederà la fiducia alle Camere.
Enrico Letta ha espresso la sua soddisfazione per le consultazioni di ieri, 25 aprile. Rimangono però diversi nodi da affrontare: l’abolizione dell’Imu chiesta dal Pdl e la formazione della squadra di governo.
Berlusconi questa mattina ha mostrato ottimismo e ha riferito che «le cose procedono bene e che», con i rappresentanti del Pdl, «non si è parlato di ministeri e di nomi ma delle cose da fare. Da parte del presidente incaricato c’è stato un atteggiamento molto positivo e sono venuti via da questo incontro, che e’ durato quasi due ore, molto confortati».
E sulla composizione del governo, Berlusconi ha sottolineato di non avere alcuna voglia di farne parte. Uno dei nodi più delicati da sciogliere riguarda la formazione dell’esecutivo, oggetto finora di veti incrociati da più parti. Roberto Maroni su twitter mette in guardia il premier incaricato da «grossolani errori» come quello, secondo il segretario della Lega, di mettere Amato o Monti nel “nuovo” governo.
Letta può contare sull’appoggio sicuro di Pd e Scelta civica. Movimento 5 Stelle, Lega, Sel e Fratelli d’Italia restano all’opposizione. Nel Pd, Matteo Renzi si è detto convinto che Letta possa farcela a tenere insieme tutte le anime. E all’invito di Letta al M5s a “scongelarsi” e collaborare sulle riforme istituzionali, ha risposto Grillo: «Con questi non ci mescoleremo mai».
Durissimo Beppe Grillo che attacca dal suo blog un governo che si presenta come «Un’ammucchiata degna del miglior bunga bunga».
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