I saggi rischiano di paralizzare l'Italia
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I saggi rischiano di paralizzare l'Italia

La scelta di Napolitano paralizza ulteriormente il quadro. Il Paese rischia un mese di stallo. I decreti di Monti sono per il passato. Al futuro chi pensa? [Fabio Luppino]

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2 Aprile 2013 - 14.43


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di Fabio Luppino

Ci aspettiamo un ultimo gesto sorprendente dal Presidente della Repubblica. La scelta dei saggi sembra un vendetta fredda sui partiti: non siete capaci di parlare in nome del bene comune, vi metto sotto tutela. Ma non è la strada, e, soprattutto, è ardito chiamare saggio chi saggio non è. Esperti, alcuni, stravecchi altri, inadeguati altri ancora tra quelli che stanno nei due tavoli. Saggi all’altezza dovevano essere espressioni di una modernità intellettuale di cui non v’è traccia tra i nominati. Poi non ci sono donne, ma certo questo scatto non doveva venire da Napolitano, la cui stagione è legata ad altro.
La settimana non può passare in attesa dei saggi. Ci vuole uno scatto ulteriore, ci vuole un governo. Quindici giorni a bagno maria prima della fine del mandato, altri quindici forse più prima della nomina del prossimo Presidente. Si arriverebbe alla prima setttimana di maggio senza un governo vero. Coraggio, Napolitano, ci vuole coraggio. Questo non è un Paese che può vivere di conserva. I mercati stanno dimostrando di fregarsene della crisi e non sono i saggi ad averli rassicurati. C’erano titoli sotto i colpi della speculazione e ci stanno ancora. L’economia reale è alla paralisi. Monti ha peggiorato la situazione agendo a senso unico. I giovani trovano un impiego solo a partita Iva, i cinquantenni continuano ad uscire dal mercato del lavoro: vediamole le statistiche tra sei mesi per meglio comprendere il dramma sociale di uomini e donne di mezza età espulsi dal processo produttivo.

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E, allora, Presidente, è ancora in tempo per l’ultimo gesto esemplare del suo settennato. Nomini un primo ministro, autorevole, tenace, capace di tenere insieme i pochi animati da buona volontà presenti in Parlamento. Ci vuole discontinuità, con urgenza. Due mesi a bagno maria faranno male solo ai lavoratori.

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